Fiducia a Letta: per il Pd c’è poco da festeggiare

Enrico Letta ( cronacatorino.it )

Roma - La cosa strana non è che il Popolo della Libertà abbia votato la fiducia al Governo Letta. Ma che lo abbia fatto il Partito Democratico.

Si dirà: il Pd è riuscito a isolare Berlusconi. Ma i parlamentari democratici hanno visto in faccia chi sono le loro nuove reclute?
Angelino Alfano è stato il ministro della giustizia del Governo Berlusconi dal 2008 al 2011. Il suo primo provvedimento è stato il famoso lodo Alfano, una legge che prevedeva la sospensione dei processi a carico delle quattro più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera dei deputati e Presidente del Consiglio) per l’intera durata del loro mandato. Legge che poi è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale nell’autunno del 2009 per violazione degli articoli 3 e 138. Inoltre, recentemente Alfano è stato al centro del cosiddetto caso Ablyazov. Insomma, non proprio uno statista. E non si può neanche dire che sia coerente: l’8 febbraio disse che se dopo il voto si fosse verificata una situazione di stallo al Senato «non saremmo disponibili ad alcuna grande coalizione, perché Bersani e Monti hanno detto poco dei programmi e quel poco tende ad aumentare le tasse, come la patrimoniale da 40 miliardi suggerita dalla Cgil. Sull’Imu noi proponiamo l’abolizione e la restituzione di quella pagata nel 2012 anche per fabbricati e terreni agricoli». Inutile dire chi sia diventato ministro e vicepresidente del Consiglio del Governo di grande coalizione.

Ma il problema non è solo Alfano. Fabrizio Cicchitto, neo oppositore di Berlusconi, è un signore che era iscritto alla loggia massonica P2 (fascicolo n. 945, tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980).
Gaetano Quagliariello, altro nuovo ribelle del centrodestra, è autore della perla «Eluana non è morta, è stata ammazzata», ma è noto anche per aver votato provvedimenti come l’aggravante della clandestinità che aumentava le pene per qualsiasi reato se commesso da un clandestino fino ad un terzo, lo scudo fiscale salva-evasori, il processo breve e il legittimo impedimento.

Carlo Giovanardi ( controlacrisi.org )

Su Carlo Giovanardi – firmatario del documento per la fiducia al Governo Letta – bisognerebbe stendere un velo pietoso. Porta il suo nome la legge Fini-Giovanardi che abolisce ogni distinzione tra droghe leggere, quali la cannabis, e droghe pesanti, quali eroina o cocaina. È stato poi autore di una serie di dichiarazioni una più allucinante dell’altra: la pubblicità dell’Ikea che ritraeva due uomini che si tengono per mano «contrasta a gamba tesa contro la nostra Costituzione» (in compenso un frodatore fiscale che siede in Senato non lede minimamente il secondo comma dell’articolo 54 secondo cui i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore); «Un bacio pubblico tra due uomini a me infastidisce. Un episodio ostentato di questo genere in un luogo pubblico dà fastidio: questo tipo di effusioni, se ad esempio due vogliono darsi un lungo bacio in bocca, se lo diano a casa loro, evitino di farlo davanti a persone terze»; «Gli organi dell’uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni, e non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne»; «Ilaria Cucchi sfrutta politicamente la tragedia del fratello»; «La legislazione nazista e le idee di Hitler in Europa stanno riemergendo, per esempio in Olanda, attraverso l’eutanasia e il dibattito su come si possono uccidere i bambini affetti da patologie. Da noi un bambino malato viene curato, in Olanda invece viene ucciso»; «Là dove le adozioni da parte di coppie gay sono consentite, come negli Usa, ma anche in Brasile è esplosa la compravendita di bambini e bambine».

Con personaggi del genere nessun politico francese, inglese, spagnolo, tedesco o statunitense vorrebbe governare insieme. I parlamentari del Partito Democratico invece in queste ore stanno festeggiando perché il Governo Letta è ancora in vita grazie al voto di questi signori. Eppure basterebbe pochissimo a Epifani and co. per liberarsene e governare da soli. Dovrebbe essere il Pd a staccare la spina al Governo in quanto è impensabile riformare l’Italia con un frodatore fiscale e/o i suoi ex sostenitori. Le uniche cose da fare prima, sarebbero la legge elettorale e la legge di stabilità. Ma non insieme al Pdl, ma con Sel e il Movimento 5 Stelle. Dopodiché si andrebbe ad elezioni che il Pd guidato da Matteo Renzi vincerebbe. Perché a questa prospettiva, il Pd preferisce quella di governare con Alfano e Giovanardi? Di cosa hanno paura? Del Movimento 5 Stelle o di Matteo Renzi?

Giacomo Cangi

foto: style.it; cronacatorino.it; controlacrisi.org

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