
Fiat compra un altro 5% di Chrysler. Vendite USA rialzo del 26%, flop in Italia
«Un passo fondamentale verso l’integrazione dei due gruppi». Così Sergio Marchionne ha commentato l’acquisizione da parte del gruppo Fiat di un altro 5% della quota azionaria Chrysler, portando la quota dell’azienda del Lingotto a sfiorare il 60% della casa automobilistica statunitense.
L’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato Fiat-Chrysler a margine del raggiungimento dell’Ecological Event, ossia all’ottenimento delle approvazioni di legge per la produzione di un’auto Chrysler realizzata con altra piattaforma o tecnologia (in questo caso Fiat) in grado di ottenere una performance in consumi pari o migliore a 40 miglia al gallone (circa 64 km con 3,785 litri di benzina, pari a un 17 km/l nostrano che con gli enormi motori americani – spesso sovralimentati – è quasi un’utopia). L’obiettivo è stato infatti raggiunto agli inizi di dicembre con una Dodge Dart di pre-produzione.
Marchionne si è detto soddisfatto del raggiungimento dell’Ecological Event, obiettivo al quale il gruppo ha lavorato strenuamente per due anni. Ed altrettanto soddisfatto può dirsi dell’andamento del gruppo Fiat-Chrysler sul mercato americano: il gruppo di Detroit ha infatti aumentato le proprie vendite nell’anno appena trascorso del 26%, il più elevato incremento mai registrato da una casa automobilistica.
Tutt’altra storia dalle nostre parti. L’intero settore italiano a quattro ruote è infatti in crisi con un crollo a due cifre (-10,8%) ed il gruppo Fiat fa peggio di tutti, incassando una riduzione delle vendite rispetto all’anno precedente pari al 13,4%. Nessuno è profeta in patria, ma forse, prima di guardare così tanto al di là dell’oceano, si farebbe bene anche a tenere un occhio fermo su quello che succede in patria.
Francesco Guarino