Ferdinando Lazzaro, arrestato l’imprenditore “Si Tav”

L'imprenditore valsusino è stato arrestato oggi con l'accusa di bancarotta. Avrebbe sottratto più di due milioni di euro ai conti sociali della Italcoge

lazzaro

Ferdinando Lazzaro, l’ex proprietario della Italcoge è stato arrestato oggi dalla Guardia di Finanza. Dovrà rispondere dell’accusa di bancarotta (foto: nuovasocieta.it)

Da diverso tempo simbolo del fronte “Si Tav”, ora dovrà rispondere ai giudici del reato di bancarotta. Ferinando Lazzaro, ex titolare della ditta valsusina Italcoge, è stato arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza di Torino. Lo riporta l’agenzia di stampa Ansa, secondo cui le indagini avrebbero ricostruito un complesso intreccio di società e le distrazioni che hanno portato al fallimento di Italcoge nel 2011. Secondo l’accusa, Lazzaro tra il 2007 e il 2011 avrebbe effettuato prelievi dai conti correnti sociali per un totale di 2.262.000 euro, per scopi personali, tra i quali risulterebbero vacanze e serate al casinò di Saint Vincent. Inoltre, la Guardia di Finanza ha accertato l’esistenza di trasferimenti di denaro mascherati, attraverso la manipolazione di bilanci e scritture contabili, per un totale di quattro milioni e  892mila euro.

TUTTI I GUAI DI LAZZARO – Per l’imprenditore valsusino si tratta del secondo arresto nel giro di un anno, dopo che nel 2014 era stato accusato di falsa fideiussione, volta alla costituzione della Italcostruzioni, una nuova società familiare che avrebbe dovuto sostituire la Italcoge nell’ambito dei lavori della Tav a Chiomonte. Inoltre, Lazzaro è imputato sempre a Torino nel processo San Michele, istituito contro la ‘ndrangheta in Piemonte, con l’accusa di sversamento illegale di rifiuti.

CONTATTI CON I POLITICI – Un procedimento che, come riportato dalla stampa nazionale, lo scorso settembre, aveva evidenziato i rapporti tra Lazzaro ed alcuni politici, perlopiù esponenti del Partito Democratico. In particolare, nell’informativa conclusiva dell’indagine emergeva che, nel momento in cui, con il fallimento di ItalCoge, rischiava di perdere alcuni appalti, l’imprenditore valsusino si sarebbe rivolto al direttore generale di Ltf, Marco Rettighieri, al presidente del Consorzio Valsusa, Luigi Massa (ex senatore Ds) e all’ex assessore ai Lavori pubblici di Roma, Stefano Esposito.

Carlo Perigli

 

 

 

 

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