
Facebook: i gemelli Winklevoss portano Zuckerberg in Corte Suprema
La lotta tra i gemelli Cameron e Tyler Winklevoss e il boss di Facebook Mark Zuckerberg vedrà la parola fine davanti alla Corte Suprema: i gemelli creatori di ConnectU (anche conosciuto come HarvardConnection), progenitore del social network per il quale Mark Zuckerberg avrebbe rubato loro l’idea, hanno deciso di tentare l’ultima carta per avere giustizia davanti agli occhi del mondo.
In realtà i fratelli Winklevoss, ex campioni di canottaggio, la loro soddisfazione economica l’hanno già avuta, considerando che è stato riconosciuto loro un risarcimento di 65 milioni di dollari per il furto intellettuale della loro idea da parte di Mark Zuckerberg. Il valore attuale del social network (65 miliardi di dollari) ha però ingolosito i gemelli che evidentemente, al di là del mero riconoscimento morale della paternità di Facebook, vogliono spillare al vecchio compagno di università la somma più cospicua possibile di denaro.
Ora la parola passa alla massima autorità giudiziaria statunitense, la Corte Suprema, che deciderà in tempi relativamente brevi se il risarcimento già ottenuto da Cameron e Tyler è sufficiente oppure se è necessario incrementare la somma, adeguandola al valore effettivo del colosso di Palo Alto.
Ai 500 milioni di utenti attivi (dato 2010) importa probabilmente poco delle beghe legali tra creatori ideali e fondatori reali: l’importante per loro è continuare ad ingannare il tempo passando da un “Mi Piace” ad un “Condividi” senza interruzioni del servizio o problemi tecnici.
Redazione