Euro 2012 Non solo calcio: il sesso ai tempi degli europei

Calcio: il terzo incomodo

Ci risiamo! In questo bollente giugno 2012, come accade ogni due anni, arriva una manifestazione calcistica straordinaria, che prolunga un fenomeno solitamente circoscritto al periodo del campionato e delle varie partite di coppa: il fanatismo da tifo da stadio tipico della maggior parte degli uomini. A pagarne le più amare conseguenze, come sempre, le mogli, compagne e fidanzate di questi ultras, scafati o dell’ultimo minuto che siano: già, perchè in occasione di mondiali o europei a trasformarsi in accaniti tifosi sono spesso e volentieri anche tutti quei maschietti che di norma snobbano classifiche, moviole, calciomercato, fantacalcio e tutte le possibili declinazioni di questo sport.

Per poco più di un mese l’attenzione maschile viene catalizzata da quella sfera che rotola sul manto erboso, rincorsa ed agognata da 22 individui in calzoncini, sudati e solitamente tatuati, che in qualsiasi altra occasione passerebbero in secondo piano davanti ad ogni minimo accento di languidità femminile. Effetti collaterali del clima da tifo esasperato sono tutti quei fenomeni che nella maggior parte dei casi, per fortuna, solo i soggetti davvero calcio-dipendenti manifestano: look fantozziano appositamente studiato per stare davanti al televisore e sopportare il caldo tipico della stagione (mutanda e canottiera), un menù improvvisato a base di junk food capace come pochi altri di lasciare briciole minuscole su divano e tappeti, immancabile birra ghiacciata fonte della più perversa delle abitudini (il rutto libero) e tendenza invitare a casa gli amici, perchè vedere la partita in compagnia ha tutto un altro sapore, giusto quella sera in cui si è deciso di tingersi i capelli o imbrattarsi la faccia con una maschera yogurt e cetrioli.

Ma tra tutti gli aspetti negativi uno rischia più di tutti di mettere davvero in crisi il rapporto di coppia: la perdita di interesse ‘fisico’ per la propria dolce metà. Che ciò si possa verificare non è affatto inverosimile almeno alla luce di un sondaggio condotto di recente dal tabloid britannico «The Sun», da cui è emerso che un ragazzo su quattro non avrebbe dubbi se posto davanti alla scelta di seguire la squadra del cuore oppure dedicarsi alla partner: vince l’amore per lo sport. Già care fanciulle, il vostro uomo, quello a cui dedicate il vostro tempo e le vostre attenzioni, che spesso e volentieri riuscite a tenere in pugno e far pendere dalle vostre labbra con la più semplice delle strategie di seduzione (un battito di ciglia, un sorriso malizioso, una scollatura appena appena più profonda, un centimetro di pelle nuda in più dove serve), non esiterebbe a mettervi in secondo piano rispetto ad 11 nerboruti che si affannano per segnare un gol. Consola poco la pur lucida analisi di un esperto come lo psicologo inglese Martin Perry che ricorda come  la passione degli uomini per il calcio superi ogni aspettativa, generando durante le partite dei sentimenti così forti da far sbiadire le emozioni affettive più importanti della vita, persino quella legata alla nascita di un figlio.

Un'idea 'calcistica' per attirare l'attenzione del partner tifoso

Arrendersi allora all’evidenza e rassegnarsi ad un’astinenza di 4 settimane? Organizzare di nascosto qualche rito voodoo per osteggiare la vittoria che permetterebbe alla squadra di passare il turno? Oppure inventarsi la più mirabolante delle tentazioni: presentarsi in soggiorno nel bel mezzo del match con indosso solo la maschera in gomma del suo campione preferito? Improvvisare uno stip tease a tema, iniziando con la divisa della nazionale per arrivare ad un completo intimo tricolore (e poi nemmeno quello…)? Ispirarsi alle eleganti cene berlusconiane e diventare ballerina di lap dance ma indossando i panni di un calciatore beniamino del vostro partner? Imitare la voce dei telecronisti per descrivere nei minimi dettagli tutte le più intriganti possibilità offerte dalle posizioni del kamasutra? Tentare in extremis una sveltina nell’intervallo tra primo e secondo tempo? Sperimentare nuovi ed originali usi della vuvuzela rimasta nell’armadio dai tempi dei mondiali in Sudafrica?

Forse, care lettrici, la migliore soluzione resta anche la più semplice e banale: aspettare il 90° minuto (ed eventuale recupero o rigori in caso di finale) e confidare nella veridicità dei risultati di una ricerca scientifica condotta dall’Università di Valencia e dalla VU University di Amsterdam. Stando a quanto pubblicato sulla rivista «Plos One» a cura del Laboratorio di neuroscienza sociale dell’ateneo spagnolo e del Dipartimento di psicologia sociale e organizzativa dell’università olandese, durante la visione dei match calcistici – indipendentemente dalla vittoria della propria squadra – aumentano i livelli di testosterone e cortisolo, raggiungendo picchi inaspettati proprio nel caso dei calci di rigore. L’equipe di ricercatori guidata dal dottor Leander van der Meij, dopo aver studiato i comportamenti di 50 tifosi spagnoli mentre assistevano ai mondiali in Sudafrica, ha concluso che la produzione di ormoni (e quindi l’eccitazione sessuale) cresceva di pari passo con il climax del match, senza poi subire cali o alterazioni significative a prescindere dal risultato.

Il calcio parrebbe così trasformarsi dal più infido degli avversari nel più efficace degli alleati, sempre che l’eccesso di carica sessuale durante i 90 minuti sul campo non finisca con l’esaurire le pile del vostro amante prima ancora del calcio d’inizio della partita sotto le lenzuola. Per tutte le altre…siano benedetti gli Europei e forza azzurri!

Lo.Lee.Ta

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