
Dossier di Legambiente sul nuovo stadio della Roma: ritardi in vista?
Nuovo stadio della Roma, Legambiente evidenzia numerosi errori legati al progetto e annuncia un nuovo dossier
Non pare per nulla in discesa la strada che porterà alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, impianto che secondo il presidente dei giallorossi Pallotta sarà ribattezzato l’opera del secolo. Non solo ritardi, spese eccessive e polemiche di varia natura. Stando a quanto esposto da Legambiente, ci sarebbero grossi problemi legati alle nuove cubature a Tor di Valle, ma non solo, come dichiarato dal direttore di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi: «Sono totalmente fuori misura le nuove cubature a Tor di Valle, anche a fronte del “taglietto” effettuato. Se prima erano previste costruzioni pari a dieci grandi hotel come l’Hilton – famoso scandalo urbanistico negli anni sessanta da 100mila metri cubi – oggi gli hotel sono nove ma la sostanza non cambia e si tratta sempre di un’enorme colata di cemento sulla capitale».
COLATE DI CEMENTO INACCETABILI – Alle parole di Scacchi si sono unite anche quelle del vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini, che ha sottolineato l’inopportuna quantità di cemento previsto per la realizzazione del nuovo impianto: «L’intervento immobiliare legato allo stadio rimane di una dimensione assolutamente inaccettabile, aggiungendo cemento e consumo di suolo a un piano regolatore già sovradimensionato».
IL DOSSIER – Sebbene Legambiente abbia dato l’ok per i lavori legati al prolungamento della Linea B della metropolitana, è pronto un dossier che potrebbe ostacolare in maniera decisiva la costruzione dello stadio o quantomeno prolungare e di molto i tempi di realizzazione. Nel dossier saranno analizzati dieci errori legati alla progettazione dell’impianto. Un dossier che segue quello già presentato lo scorso luglio e dove si sottolineava l’attenzione su tre richieste fondamentali: la realizzazione di un parco fluviale così da valorizzare il Tevere, la realizzazione di una metropolitana e il nodo ancora spinoso, l’abbattimento delle cifre di cubature.
Gian Piero Bruno
@GianFou