
Dimissioni Letta. Vicina la resa del premier al Colle
Roma – Dimissioni. E’ questa la notizia che fa il giro dei palazzi delle istituzioni dopo una giornata febbrile iniziata con la direzione nazionale del Pd alla quale il premier non ha voluto partecipare e continuata con la richiesta del segretario Matteo Renzi di sostituire Letta a Palazzo Chigi. Poche le voci dissonanti alla proposta di un cambio di vertice e poi, l’ultima ora: il presidente del Consiglio pare pronto alle dimissioni che consegnerà al Capo dello Stato domani o forse anche in serata.
DIMISSIONI LETTA -Letta ha dunque ceduto alla posizione del partito, rinunciando alla sfida con Renzi ma la situazione interna al Pd pare molto difficile. I lettiani sembra stiano abbandonando la sede della direzione per non essere presenti al voto che sfiducerà formalmente Letta difronte al partito. Un gesto polemico. La crisi del Pd, quindi, diviso tra correnti non pare ricompattarsi e ancora viva è l’ipotesi di una spaccatura definitiva.
ITER DIMISSIONI LETTA – Ora, la palla della decisione finale torna al Quirinale. Sarà Giorgio Napolitano che accetterà le dimissioni del presidente del Consiglio senza che le Aule possano valutare né votare. Cosa che pare la più probabile ma che è sgradita sia a Forza Italia che al Movimento 5 stelle i quali continua a chiedere il giudizio secondo prassi parlamentare. Per il fondatore di M5s, Casaleggio: ‹‹I governi si fanno e si sfiduciano in parlamento. Quindi deve essere il parlamento a poter scegliere liberamente. Quindi il parlamento prima deve sfiduciare Letta e poi se eventualmente si forma un governo senza andare alle elezioni, dovrà ottenere la fiducia del Parlamento››.
Tesi sostenuta anche da Brunetta (FI): ‹‹Il Pd è un partito che ha sì la maggioranza alla Camera, ma rappresenta solo il 25% degli italiani che hanno votato. È necessario portare la crisi di governo in Parlamento››.
Chantal Cresta