
Cuori di waffel: croccanti fuori, morbidi dentro. Proprio come la vita
Cuori di waffel è un inno alla famiglia, all’amicizia e soprattutto all’infanzia, quando ancora non è stata derubata dagli adulti della sua spontaneità
Dopo la pausa estiva, torna come di consueto l’appuntamento mensile con la rubrica “Un libro per piccoli lettori”, dedicata al testo vincitore del Premio Andersen 2015 come miglior libro per la categoria 9-12 anni: si tratta di Cuori di waffel della norvegese Maria Parr, pubblicato in Italia da Beisler all’interno della collana “I serpenti a sonagli” e tradotto da Alice Tonzig. Il libro racconta le vicissitudini di due bambini di nove anni: Trille vive in una grande casa accogliente con mamma e papà, un mucchio di fratelli, il nonno e la zia-nonna; Lena vive in una piccola casa solo con la sua mamma. Il suo sogno più grande è avere un papà. I due sono vicini di casa e amici per la pelle e ne combinano di tutti i colori: il papà di Trille, infatti, a un certo punto dice: «Tu e Lena non rifate mai la stessa cosa due volte, ne combinate sempre di nuove!».

Cuori di waffel, di Maria Parr, è il libro vincitore del Premio Andersen 2015 come miglior libro per la fascia d’età 9/12 anni (www.quantestorie.it)
CUORI DI WAFFEL – I due bambini vivono su un fiordo, nella minuscola baia di Martinfranta, in un minuscolo villaggio in riva al mare e ai piedi di una collinetta. La città è raggiungibile solo col traghetto e la natura, in questo piccolo villaggio, è il palcoscenico predominante delle marachelle e delle avventure dei due amici. Infatti, Trille e Lena sono liberi di scorrazzare per la campagna senza la supervisione degli adulti, i quali servono solo a richiamarli per l’ora di cena o a consolarli quando cade una lacrima di troppo o a curar le ferite delle scorribande giornaliere.
La storia si sviluppa durante l’arco di un anno, da una estate all’altra, e in questo tempo si scopre il significato autentico dell’infanzia, non quello dei bambini costretti dentro edifici – case, scuole, palestre -, costretti a stare immobili – al computer, ai videogiochi, alla tv -, costretti a vivere in città che non sono affatto a misura di bambino, ma quello della libertà di movimento e di pensiero, delle marachelle, delle avventure, della ribellione e dell’autonomia: come quando Trille e Lena costruiscono una funivia tra le loro due case e mentre scivola sulle corde Lena rimane appesa solo con le mani a tre metri d’altezza; o come quando Lena decide di attaccare un annuncio nella bacheca della scuola: AAA cercasi papà, e invece arriva un cagnolino; o come quando decidono di costruire l’Arca di Noè usando la barca di uno zio e ci mettono dentro gli animali della baia.
E poi ci sono anche le emozioni e i sentimenti più veri di questi due bambini, dei bambini di tutto il mondo: la gioia, il coraggio, la soddisfazione ma anche la delusione, la rabbia – di Lena che non ha un papà e vorrebbe averlo con tutto il cuore-, il dolore – soprattutto quando Trille perde la zia-nonna, eccellente narratrice di storie nonché addetta alla felicità di tutti con i suoi squisitissimi waffel a forma di cuore -, l’impotenza, la tristezza, la malinconia.
IL GIUDIZIO DELLA GIURIA ANDERSEN – Cuori di waffel ha vinto il Premio Andersen 2015 come miglior libro per la fascia d’età 9-12 anni con questo giudizio: «Per la capacità di intrecciare una narrazione coinvolgente e incalzante, attraverso le avventure dei protagonisti, scandite capitolo dopo capitolo. Per il riuscito inserirsi nella tradizione della narrativa scandinava per bambini, sapendo raccontare, con apparente semplicità e grande equilibrio, luci e ombre dell’infanzia, soffermandosi sui temi dell’amicizia e della separazione, del rapporto con gli adulti, e soprattutto, del piacere dell’avventura quotidiana».
Un libro gustoso, come i waffel a forma di cuore della zia-nonna di Trille, che non c’è più; un libro commovente, come i pensieri di questi due bambini alle prese con la vita, l’uno facendo i conti con la morte, l’altra con l’assenza. E insieme fanno i conti con la separazione, quando Lena, alla fine, è costretta a trasferirsi in città; un libro che fa ridere, come le marachelle dei due amici o le trovate del nonno di Trille per proteggerli dall’autorità dei loro genitori. Un libro che dimostra la bellezza e la meraviglia di essere bambini. Un inno alla famiglia, ai valori autentici che la tengono insieme, come i diritti all’ascolto e all’emozione anche – e soprattutto – dei bambini, e all’amicizia e all’infanzia, quando ancora non è stata derubata dal mondo degli adulti della sua spontaneità, della sua creatività, della sua spensieratezza.
Mariangela Campo
@MariCampo81
Maria Parr, Cuori di waffel, Beisler Editore, traduzione di Alice Tonzig, 2014, pp.164, €13. Da 9 anni