Cristiani del Kenia, il martirio senza fine

i soccorsi dopo il massacro al Campus - etleboro.org

i soccorsi dopo il massacro al Campus – etleboro.org

Un massacro senza fine quello dei cristiani oggi, l’ultimo in Kenia poche ore fa il cui urlo sale assordante nel silenzio inaccettabile delle democrazie occidentali. Il copione perfetto – degno del peggiore nazismo –  quello seguito ieri al campus universitario di Garissa, nel nord-est del Kenya, a 150 chilometri dalla frontiera con la Somalia, dal commando degli estremisti somali al Shabaab.  Il gruppo estremista islamico ha preso in ostaggio un gruppo di universitari ed avrebbe separato gli studenti cristiani da quelli musulmani e rilasciato 15 giovani di fede coranica. Il gruppo terrorista islamico somalo al-Shabaab già in passato aveva sferrato attacchi a Garissa e in altre parti del Kenya per rappresaglia contro la partecipazione delle truppe keniote al contingente dell’Unione Africana che combatte i miliziani islamici in Somalia. Il principale e più sanguinoso attacco è stato quello nel centro commerciale di Nairobi del settembre del 2013 in cui rimasero uccise 67 persone.

MARTIRIO CRUENTO – In occasione del giubileo del Duemila al Colosseo fu redatto il nuovo martirologio nel quale si commemoravano i testimoni contemporanei della fede cristiana: un elenco impressionante a suo tempo che – letto con i fatti di questi ultimi mesi – lascia impietriti, attoniti: persecuzioni, discriminazioni, esecuzioni. La gamma è vasta e investe realtà differenti: Egitto, Siria, Pakistan, Nigeria, Mali, Iraq, Iran, Turchia, Libia, Sudan, Arabia Saudita, Yemen, Tunisia, Kenya, Somalia, Niger, Oman, Qatar. Un sangue che scorre come un fiume verso il mare dell’indifferenza politica occidentale posto in essere dagli estremismi religiosi. Tranne rare eccezioni questi fatti trovano posto in appendice alle top news dei grandi network forse perché contrastano con la vulgata degli occidentali oppressori e delle povere vittime inermi e innocenti del terzo mondo. Questa sottovalutazione dell’opinione pubblica, persino di una parte di quella cattolica che forse per un malinteso senso del pudore non lancia un allarme corale contro queste tragedie, aiuta l’immunità dei persecutori. Parafrasando la splendida e insuperata immagine utilizzata da Papa Montini la pietra sepolcrale tappa la bocca di questo grido innocente e nello stesso tempo soffoca i pensieri nonché le coscienze. Inascoltati gli ultimi appelli di Papa Francesco alla luce dei massacri ad opera – in Libia , in Siria così come oggi in Kenia o Nigeria - dell’Isis.

Tutti questi eventi ci rimandano direttamente agli Acta martyrum, quelle scarne ma efficaci narrazioni del martirio subito da cristiani dei primi secoli – alcuni messi a morte negli stessi lidi dell’eccidio di questi giorni – i quali, di fronte a tribunali, milizie armate, giudici e imperatori, confermavano con la loro morte il senso che avevano dato alle loro vite. I numeri poi dovrebbero imporre una reazione adeguata nei consessi internazionali, primo fra tutti l’Onu: secondo il “Pew Research Center” di Washington, i cristiani sono discriminati in 139 Paesi, ovvero in circa il 75% dei Paesi ufficialmente riconosciuti. Offese, minacce, emarginazione sui luoghi di lavoro, espropri, torture, uccisioni di massa. Come appunto in Pakistan e in Kenya in questi giorni, o come in Siria e in Iraq negli ultimi anni. E a questo proposito: non tutti i Paesi persecutori sono musulmani, ma comunque lo sono 41 dei 50 Paesi in cui essere cristiano è più pericoloso. Un dato che non può più essere ignorato.

il Papa alla via Crucis ricorda i nuovi martiri - kairosnet.it

il Papa alla via Crucis ricorda i nuovi martiri – kairosnet.it

ROSSO COLOR  SANGUE – Il Venerdì Santo del 2015 si tinge di rosso ma non parliamo delle vesti liturgiche ma del sangue innocente quando la migliore gioventù della terra africana viene uccisa in odio non solo alla fede ma anche alla ragione: il massacro nel campus universitario è uno spaventoso indice di una volontà di annullare quei valori della ragionevolezza, dello studio che sconfigge l’ignoranza, dell’amore per il sapere e la bellezza. L’estremismo nazi-islamico agisce per sottrazione della ragione come quando si alzano terribili i roghi che bruciano i libri o come quando si picconano le bellezze dei mosaici, delle statue e delle steli. il peggior nemico dei terroristi è il desiderio di ricerca della ragione e della fede che trova risposte alle domande di senso. E’ ovvio che gli alza-bandiera del non senso mal sopportano gli uomini e le donne che non si adeguano al nero cosmico che scolora l’esistenza (vedasi la bandiera Isis) e annulla l’autentico senso religioso islamico. In questo senso si muore se si è cristiani senza che le organizzazioni internazionali facciano qualcosa a protezione delle minoranze in Egitto o in Pakistan, in Nigeria come in Siria.

Un giorno emblematico – il venerdì santo – che offre un messaggio universale, di sacrificio della vita di sè per gli altri e non certo il contrario: l’occidente cristiano sente tutto il suo sgomento anche per le indiscrezioni, sempre relative al massacro dei cristiani in Kenia, che parlano di alcuni occidentali fra i tagliagole di Al Shabaad le quali, se confermate, aggiungerebbero terrore all’orrore. Tra gli otto del commando terrorista questi ci sarebbero anche tre europei, tra cui un italiano di seconda generazione partito per l’Africa ancora prima dell’avvento dell’Isis. Resta comunque il fatto che il sacrificio di innocenti grida un dolore che rende attuale tutta la simbolica che il mondo cristiano celebra in questi giorni pasquali, laddove la morte del Giusto innocente si ripete nei giusti suoi discepoli oggi più che nei tempi di persecuzione studiati a scuola. Questa sera al Colosseo si coaguleranno questi sentimenti nella Via crucis presieduta dal Papa il quale – quasi certamente – non mancherà di dare voce al dolore  e all’indignazione affinché si fermi il massacro. Nella speranza – anche questa decisamente pasquale – che alle parole la geo-politica mondiale passi ai fatti.

Andrebbe arrotolata e tolta la pietra tombale del silenzio occidentale perché si possa denunciare tutta l’imprecazione che comprime le coscienze di tutti noi, sopratutto europei: che fine hai fatto – europa delle religioni? Che cosa ne hai fatto del tuo essere culla delle tue pretese multireligiose? Perché giri lo sguardo al martirio dei cristiani? Perché non un summit straordinario che faccia qualcosa per i cristiani perseguitati magari con la stessa velocità con cui ci si riunisce per gli zero virgola dell’economia. Ha ragione Papa Bergoglio, due volte: l’economia uccide… l’economia è complice!

Giuseppe Trapani

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