
Corea del Nord: minaccia atomica contro Usa e Corea del Sud
Seul – Tensioni in costante aumento tra le due Coree. In risposta alle sanzioni Onu e all’avvio delle annuali esercitazioni navali congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud, iniziate stamattina, la Corea del Nord ha dichiarato carta straccia l’armistizio del 1953. Inoltre, per dare un segno ulteriore della propria risolutezza ha tagliato la “linea rossa”, il collegamento telefonico d’emergenza che attraversa il villaggio di tregua di Panmunjom. Il ministero dell’Unificazione di Seul ha infatti ufficializzato che dalle 9 ora locale (l’1 di questa notte in Italia) il Nord «ha staccato la linea» istituita per affrontare sviluppi improvvisi lungo la zona demilitarizzata che separa le due Coree.
Le manovre alleate Usa-Sud Corea, nomi in codice “Key Resolve” e “Foal Eagle”, si dividono in due fasi: da questa mattina 10 giorni di giochi di guerra simulati al computer e tra otto giorni l’inizio di effettive esercitazioni militari congiunte tra le forze sudcoreane (10.000 soldati) e statunitensi (3.500 uomini). La Corea del Nord ha però bollato le manovre come «provocazione» e come prova per «una vera e propria invasione», minacciando di assestare un «attacco preventivo di armi atomiche» rompendo l’armistizio del 1953.
«L’armistizio del 1953 con la Corea del Sud è completamente nullo da oggi» scrive stamattina il Rodong Sinmun, quotidiano del Partito dei lavoratori nordcoreano, dando forza alle dichiarazioni di ieri del regime di Pyongyang secondo le quali le forze nordcoreane attendono solo l’ordine di battaglia dal presidente Kim Jong-Un. «Le nostre unità militari, l’esercito, la marina, e l’aeronautica, quelle anti-missile e le forze di lancio dei missili strategici, che sono già nella fase finale di approntamento della guerra totale, stanno aspettando solo l’ordinale finale d’attacco», prosegue la voce ufficiale del regime.
Da Seul si attendono una prova di forza dimostrativa da Pyongyang, come il lancio di un nuovo missile balistico intercontinentale, come quello sparato il 12 dicembre scorso. Ma avvertono che se stavolta Pyongyang dovesse violare lo spazio aereo sudcoreano una reazione non mancherà. L’escalation dei toni è iniziata il 12 febbraio con il terzo test nucleare della Corea del Nord, al quale sono seguite nuove sanzioni, approvate anche dalla Cina, unico alleato del regime.
Alberto Staiz
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