
Continuano i massacri in Nigeria, senza che si arrivi ad una soluzione
Ennesima strage di innocenti nello Stato del Plateau, questa volta è toccato a un villaggio di etnia cristiana
di Laura Guerrato
È di 500 morti il bilancio del massacro interreligioso tra cristiani e musulmani avvenuto in Nigeria negli ultimi giorni. Entrambi i gruppi etnici fanno strage di interi villaggi nel giro di poche ore, senza alcuna pietà verso donne e bambini. E così è successo anche nella notte tra sabato 6 e domenica 7 marzo. Intorno alle tre di domenica mattina un manipolo di musulmani ha massacrato, a colpi di machete, i cristiani di Doko Nahawee, a sud di Jos, nel centro della Nigeria.
Il 26 gennaio, invece, era stata letteralmente cancellata Kuru Karama, cittadina musulmana. Dei tremila abitanti, i cristiani ne hanno sterminati, anche tra vecchi e bambini, almeno centocinquanta, ritrovati poi nei pozzi. Nessuno di loro poteva immaginare che l’attacco sarebbe avvenuto in maniera così violenta, perché Kuru Karama è uno dei tanti villaggi dell’etnia Hausa (musulmani) nello Stato del Plateau, insediamenti dove si trovano moschee accanto a templi cristiani. Purtroppo però Kuru Karama è interamente circondato da villaggi dell’etnia cristiana, i Birom.
Dal 2001 la discriminazione del governo locale, costituito da Birom, nei confronti degli Hausa è sempre più forte e di conseguenza lo sono anche le rivolte. La situazione del Paese è sempre più tesa da quando, il 9 febbraio, il vicepresidente Goodluck Jonathan, di etnia cristiana, è stato nominato presidente ad interim in previsione delle prossime elezioni presidenziali del 2011. Il rientro inaspettato dell’ex presidente musulmano, Umaru Yar’adua, ha accentuato il clima di violenza, dal momento che Jonathan ha dichiarato di non voler lasciare la carica. Le due fazioni quindi sono ispirate e fomentate dai due politici rivali, anzi sembra che le violente dimostrazioni di gennaio, inizio dei tumulti, siano state organizzate da Yar’adua, adducendo come motivo l’opposizione dei cristiani alla costruzione di una moschea a Jos due anni fa.
Il 24 gennaio quindi i musulmani hanno reagito con roghi a case e chiese cristiane, alla sera però le rivolte erano già finite. L’oligarchia dei Birom tuttavia voleva vendetta, tanto che la tv di Stato ha incominciato a mandare in onda continui notiziari sulle violenze gettando, così, benzina sul fuoco. Diverse fonti dicono che il massacro di Kuru Karama non sia stato spontaneo, anche se tra gli esecutori c’erano giovani Birom dei villaggi limitrofi. Tutto ciò accade senza che i capi religiosi di entrambe le etnie facciano nulla per bloccare i massacri e a tutt’oggi gli assassini e i mandanti delle stragi restano liberi e impuniti.