Confessions. Questa è la mia vendetta – Recensione

confessions (screenweek.it)

La locandina del film "Confessions" (screenweek.it)

Con colpevole ritardo rispetto alla sua uscita internazionale, Confessions del giapponese Tetsuya Nakashima viene finalmente distribuito nelle (poche) sale italiane. Autore di film patinati e pop come il visivamente ricchissimo Kamikaze Girls e il fantasioso e colorato Memories of Matsuko, il regista della città di Fukuoka, con questo suo ultimo lavoro, ci propone una reinterpretazione del genere “revenge movie” di stampo orientale senza però limitarsi a perseguirne gli stilemi. Se, come ovvio, il riferimento maggiore è la cosiddetta “Trilogia della vendetta” di Park Chan-wook – che annovera Mr. Vendetta, il magnifico Old Boy e Lady Vendetta –, i rimandi sono davvero esigui grazie al talento di Nakashima che, con una trama davvero ben strutturata e coinvolgente, offre una lettura che particolareggia egregiamente la componente psicologica a discapito della pura azione.

Confessions, basato sull’omonimo romanzo ad opera di Kanae Minato, con i suoi toni grigio scuri e una regia ricca ed espressiva, narra la terribile vicenda di Moriguchi, insegnante di una classe del primo anno delle superiori, che nelle prime sequenze del film dichiara alla propria classe l’intenzione di dimettersi e lasciare l’insegnamento. Tra il vociare degli adolescenti, la professoressa dà un annuncio che non può che attirare finalmente l’attenzione degli studenti su di sé: il suo piano di riscatto. Moriguchi ha infatti deciso di abbandonare il lavoro per vendicarsi di quelli che hanno distrutto la sua vita. Poco tempo prima la figlia dell’insegnante è stata trovata morta nella piscina della scuola e nonostante la polizia abbia archiviato il decesso come incidente, la donna è convinta che la realtà dei fatti sia del tutto differente e, riuscendo a smascherare gli assassini, due suoi studenti, mette in atto la sua lucida vendetta.

Nakashima dopo aver dato ampio risalto a Moriguchi e al suo discorso alla classe, sottolineato da lunghe carrellate laterali, tempi dilatati e una musica che non può che esaltare il dramma personale di una madre che ha perduto la figlia, sposta l’attenzione sulle vite dei due colpevoli che da carnefici, ora, sono divenuti vittime. Per dare loro una lezione sull’importanza della vita umana, la professoressa dice alla classe di aver iniettato il sangue infetto di un malato di Aids nel latte dei due colpevoli, Shuya e Naoki. Da qui, i due ragazzi non possono che apprezzare ogni momento della vita che rimane loro da vivere. Il regista giapponese approfitta di questo espediente per rovesciare la storia più volte in modo da approfondire, di momento in momento, le vicissitudini legate ai due ragazzi che, tra sconforto ed apatia percorrono strade differenti.

Confessions (ifc.com)

Un fotogramma dal film "Confessions" (ifc.com)

Negli intenti della professoressa Moriguchi risiede il desiderio di provocare catarsi e redenzione nelle coscienze dei due carnefici, travalicando quindi il semplice e sterile desiderio di vendetta, un desiderio che risponderebbe alla violenza con altrettanta violenza. Ma il risultati che ottiene sono diametralmente opposti, scontrandosi con un muro di apatia che mai avrebbe voluto immaginare. Nakashima offre così un’immagine della gioventù odierna legata all’esteriorità, alla superficie delle cose e alla più commiserabile apatia, sentimento negativo che spinge molti degli studenti della professoressa Moriguchi a compiere le più terribile azioni solo per il desiderio di distinguersi; sono infatti le cattive azioni, i gesti violenti e atroci, che, nelle parole di Shuya, sono maggiormente recepite dai più nell’era dei media invasivi e pervasivi.

Con Confessions, il regista Tetsuya Nakashima tocca forse la vetta più alta della sua filmografia seppur mantenendo il suo stile calligrafico e ridondante che, in questo riuscito contesto, va a trovare il perfetto equilibrio con le trame psicologiche tessute dallo scrittore Minato.

(Foto: screenweek.it / ifc.com)

Emanuel Carlo Micali

[youtube]http://youtu.be/ixwuczyTcMQ[/youtube]

 

 

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