Concordia: il solito e inutile caos mediatico all’italiana

Concordia

Non c’è ombra di dubbio che quella di ieri è stata la giornata della Concordia. Del suo arrivo nel porto di Genova si è parlato per giorni, e ieri è stato il culmine con tanto di dirette televisive. Su twitter, l’hashtag #Concordia è stato Trending Topic costantemente per quasi tutta la giornata. Insomma, c’è stato un gran rumore attorno alla nave più famosa degli ultimi anni. Forse fin troppo.

L’ENORME STAMPA ITALIANA - I giornalisti italiani hanno seguito la storia della Concordia con la stessa enfasi con cui quelli americani seguirono lo scandalo Watergate e il caso Lewinsky. Cosa che ci dovrebbe far molto riflettere sulle priorità che hanno i cronisti italiani. Tutti hanno detto le stesse cose. Ad esempio, i paragoni fra il disastro della Concordia e la situazione polito-economica del paese si sono sprecati, così come quelli con il successivo recupero. E ieri i giornalisti erano quasi dispiaciuti che la nave fosse arrivata a Genova senza particolarmente problemi. Ci pensate quando si sarebbero divertiti se ci fosse stato un altro incidente? Altri servizi strappalacrime, altre interviste ai parenti. Ma non preoccupatevi. Sarà per la prossima volta.

SCHETTINO FESTEGGIA - Mentre tutti si occupavano della Concordia, Schettino qualche giorno fa se ne stava alla festa organizzata dall’editore Piero Graus a Ischia. Indipendentemente dagli accertamenti giudiziari ad opera della magistratura sugli eventuali reati commessi, è innegabile che Schettino le sue belle responsabilità su quanto successo ce le abbia avute. In un paese normale, uno così si vergognerebbe a uscire di casa. In Italia, invece, lo invitano alle feste e si fa le sue immancabili foto. È normale tutto ciò?

Concordia

ONE MAN SHOW - E poi c’era lui, l’onnipresente presidente del Consiglio Matteo Renzi. Secondo voi si sarebbe fatto scappare l’occasione di andare in un posto pieni di telecamera a prendere qualche applauso, a stringere un po’ di mani? Sia mai. Anzi, è strano che non abbia invitato Leonardo di Caprio e Kate Winslet, i protagonisti di Titanic, in modo da dare maggiore risonanza internazionale all’evento. Renzi ci ha tenuto a dire che molti degli ingegneri che si occuperanno dello smantellamento sono italiani. Vero. Ma italiani sono anche coloro che hanno causato il disastro. Questo però non era conveniente dirlo davanti ai giornalisti. Una domanda che sui social network in molti si sono chiesti senza trovare una risposta convincente è: ma che ci stava a fare il presidente del Consiglio ieri a Genova con tanto di moglie e figli? La sua presenza era così necessaria? Non sarebbe stato meglio restare a Roma ad occuparsi delle riforme costituzionali attualmente in discussione al Senato o della terribile situazione economica in cui si trova il paese? Sia chiaro, è giusto che il capo del Governo partecipi ad alcune iniziative. Ma cosa aveva quella di ieri di speciale? Se proprio voleva andare nel capoluogo ligure, negli scorsi giorni ci sarebbe stata un’occasione ben più importante. La notte fra il 21 e il 22 luglio, infatti, era l’anniversario dei terribili fatti avvenuti alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001. Se Renzi avesse speso qualche parola, in molti avrebbero apprezzato.

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: panorama.it; oggi.it

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