
Colpo di stato in Mali
Roma – Stamattina il capitano Amadou Sanogo, scelto dai golpisti per guidare il nuovo Comitato Nazionale perla Restaurazione della Democrazia e dello Stato, ha annunciato che la Costituzioneè sciolta, il governo è stato deposto e i militari si impegnano restituire al più presto il potere nelle mani dei civili, ma intanto in tutto lo Stato è entrato in vigore il coprifuoco.
Si contano già decine di vittime, anche tra cittadini comuni, che assistono impotenti e inermi a questa nuova svolta del Paese.
Il colpo di stato è iniziato ieri sera, quando le milizie golpiste hanno iniziato a prendere il controllo di tutte le emittenti televisive e radiofoniche del Paese per poi passare all’attacco della Presidenza della Repubblica.
Il colpo di stato è il risultato di un lungo periodo di instabilità dovuto alla guerra senza quartiere che i soldati del Mali sostengono con i Tuareg nella parte nord del Paese: male equipaggiato e sempre più sconfitto, già da tempo l’esercito chiedeva armi ed equipaggiamento più moderni.
Esausti e inascoltati dal governo, i militari hanno marciato armati dal campo si Kati fino alla capitale e hanno deciso di occupare le sedi delle televisioni, ma quello che doveva essere un atto dimostrativo è divenuto il primo passo verso la rivolta, fomentata anche dall’inadempienza del ministro della Difesa Sadio Gassama.
E proprio il ministro Gassama ha scatenato la reazione dei militari che hanno prima arrestato il ministro degli Esteri Boubeve Maiga e dell’Interno Kafouhouna e poi sono passati ad attaccare il palazzo presidenziale.
Non ci sono notizie certe sulla sorte del presidente Amadou Toumani Tourè, ma sembra sia riuscito a scappare, probabilmente nel tentativo di raggiungere un Paese vicino.
Francesca Penza