Cià ch’el fèm: Zanotta, Naba e Bosh per il Salone del Mobile 2012

Visione d'insieme con l'allestimento di Marco Ferreri

MILANO – c’è ancora tempo fino a domenica 22 aprile per ammirare e votare, all’interno dello Zanotta Shop Milano di Piazza Tricolore 2, gli oltre 20 lavori degli studenti  del NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano, realizzati per Zanotta mediante gli Elettroutensili BOSH. I progetti, ideati dal sentire di ciascuno studente e divenuti concreti grazie alla sua manualità, rientrano infatti nella nuova sperimentazione didattica Cià ch’el fèm - Works of heart, made by hands, nata dalla sinergia di queste tre realtà.

Questo progetto, frutto di un’intensa e appassionata collaborazione, è presentato in occasione del Salone Internazionale del Mobile di Milano 2012, proprio presso lo Showroom di Zanotta, completamente trasformato per l’evento dall’allestimento del noto designer Marco Ferreri, Direttore del Biennio Specialistico in Design di NABA.

Una selezione di studenti del Dipartimento di Design NABA, sotto la guida degli architetti e designer Marco Ferreri e Alessandro Guerriero (quest’ultimo Presidente dell’Advisory Board di NABA), ha visto il proprio concept divenire un concreto complemento d’arredo, seguendo la trasformazione dall’idea a prototipo di design in tutte le sue fasi. Setting per queste realizzazioni: i laboratori dell’Accademia. Strumenti a disposizione: gli elettroutensili BOSCH. Coronamento di questo sogno-realtà: l’allestimento nel negozio di fama internazionale Zanotta, situato nel centro del capoluogo meneghino, ottimo trampolino di lancio di assoluta visibilità. Collante per le tre realtà: C-Zone, l’agenzia di comunicazione e organizzazione eventi, già affermata nel mondo del Design e delle aziende, e attenta alle questioni sociali.

Da sinistra- Deep Lounge di Ivana Tripic, L'alternativa di Rebecca Romagnoli

Già dal 18 aprile, infatti, è possibile ammirare l’esposizione, partecipare alla votazione che identificherà il progetto di maggior gradimento e, con l’occasione, partecipare all’asta silente promossa da Fare x Bene Onlus per aggiudicarsi le opere esposte. I proventi saranno devoluti a favore di Fondazione Doppia Difesa, onlus impegnata nel sostegno alle vittime di discriminazioni, violenze e abusi, soprattutto donne e bambini.

Ma non è finita qui: chi vuole riguardarsi i progetti a casa e approfondire, o chi è impossibilitato a recarsi in negozio a causa del fagocitante Design Week, potrà consultare un sito web dedicato, www.ciachelfem.it, dove è possibile votare il progetto preferito, corredato da approfondimenti fotografici e videoreportage.

Sul sito verranno anche pubblicati, al termine della settimana, i progetti che hanno ottenuto più consensi, sia da parte del pubblico che dei giornalisti (tutti infatti potranno votare mediante apposite schede presso lo Zanotta Shop).

Uno speciale comitato d’onore, selezionato per l’occasione e composto da Lorena Bianchetti (architetto e giornalista televisiva), Gerhard Dambach (AD Robert Bosch SpA), Elio Fiorucci (designer e testimonial di Fondazione Doppia Difesa), Elisabetta Galasso (Direttrice NABA), Nina Yashar (Galleria Nilufar Milano), Eleonora Zanotta (Art Director Zanotta), svelerà i risultati finali.

Cià ch’el fèm è un’espressione milanese che letteralmente si può tradurre con “Dài, che lo facciamo”, monito all’azione per i progettisti di domani. È oltretutto una citazione del grande designer Achille Castiglioni: il progetto vuole quindi essere un omaggio alla tradizione milanese e italiana del design, fondata sulla libera creatività quanto sull’operosità, dentro il contesto internazionale del Salone del Mobile.

Inoltre la passione per il design viene in questo progetto coniugata con una finalità sociale, a sostegno dei più deboli, grazie al supporto di Doppia Difesa. E senz’altro i giovanissimi designer (la maggior parte di questi nati a fine degli anni ’80, inizio ’90) hanno fatto propri questi valori e questi intenti, come si evince guardando le loro opere, collegate visivamente mediante l’etereo allestimento di Ferreri, da un sottile fil rougeche le colloca in nicchie squadrate. Il rosso è il colore generalmente associato alla passione, al cuore (“works oh heart”). Le opere, seppure ordinate, sembrano allo stesso tempo lasciate libere, essendo questo filo non massiccio: libere di essere interpretate, seppur studiate per una precisa funzione pratica, e con un’estetica che le rende non solo funzionali.

Da sinistra - L'albina di Gaia Bottari e King Size di Nicola Leonardi

 Ogni studente ha interpretato la materia in modo totalmente differente: da chi è stato maggiormente fedele al tema sociale, come per esempio Giulia Carrieri, con le sue installazioni Non mi vedo e imPRIGIONata, a chi ha omaggiato il design col nome del prototipo, come per esempio L’albina di Gaia Bottari (omaggio a Franco Albini) o Sactotem di Martina Salvato che vuole essere una Sacco più ecosostenibile (imbottita da trucioli o cenci). Ma sono tantissimi i pezzi di notevole interesse, come Hide & Seek, il geniale comodino porta (e nascondi) oggetti della turca Elvin Akkan, il Satiro di Michele Bianconcini, l’artistica Toiletta di Giovanni Busetti, le fantasiose sedute di Ivana Tripic, il tavolino pieghevole di Michele Muggiani, la Nonsedia di Aimone Maltese, il carretto creatore di lanosa felicità (il procedere del carretto produce, mediante un meccanismo, un tubolare di lana, che richiama gli imbottiti Zanotta) della campana Sara Ricciardi, secondo la quale “La felicità è direttamente proporzionale allo sforzo che si applica per ottenerla”.

Vale la pena di andare a vedere gli altri, per non rovinare l’effetto sorpresa, e dare un voto di merito a queste giovani menti creative.

Benedetta Rutigliano

Cià ch’el fèm – Works of heart, made by hands

Dove: Zanotta Shop Milano, Piazza del Tricolore, 2

Quando: dal 18 al 22 aprile, ore 11.00 – 20.00 | Ingresso libero

Immagini di Benedetta Rutigliano
 

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