Ci incontriamo? No, facciamo sexting. Dilaga il sesso su smartphone

Spopola la moda dell’invio e ricezione di immagini sessualmente esplicite su smartphone. Oltre il divertimento, però, molti rischi sono in agguato

Il sexting come pratica sessuale del terzo millennio? (youtube.com)

Il sexting come pratica sessuale del terzo millennio? (youtube.com)

Alla convention annuale dell’American Psychological Association è stata presentata una ricerca molto particolare a conferma dell’esistenza di un elevato numero di persone (8 su 10) che, negli Stati Uniti (ma non solo), invia o riceve messaggi osé. No, non si tratta di bigliettini amorosi, mazzi di fiori corredati da complementari zozzerie in sostituzione di poesie o piccioni viaggiatori retribuiti da molestatori anonimi: è il “sexting” (da “sex”, sesso, e “texting”, inviare messaggi), ovvero l’interscambio compulsivo di messaggini e immagini sessualmente esplicite tramite sms o via chat su smartphone.

Il sexting può avere implicazioni anche negative sulla salute umana (mayabaccipsicologa.it)

Il sexting può avere implicazioni anche negative sulla salute umana (mayabaccipsicologa.it)

EROS 2.0 – Benvenuti, dunque, nella nuova frontiera dell’erotismo da XXI secolo. Partendo da una base derivante da un accurato e scrupoloso esame che ha preso come campione un numero pari a 870 esseri umani tra i 18 e gli 82 anni di età – tra cui un adolescente su tre risulta, diciamo, positivo – Emily Stasko della Drexel University ha spiegato che, nel capire l’eventuale funzionalità o comunque il ruolo giocato dal sexting nelle relazioni romantiche e sessuali dell’era moderna, può annidarsi anche la capacità di comprendere l’origine di determinate implicazioni anche negative che tale pratica può avere sulla regolare vita sessuale degli individui.

Il sexting coinvolge più dell’80% degli individui dotati di smartphone (news.com.au)

PERCENTUALI – Stando ai risultati della ricerca, nel corso dell’ultimo anno l’88% degli individui presi in esame ha detto di aver ricevuto messaggi espliciti nel corso dell’ultimo anno, mentre l’82% ha detto, invece, di averne inviati. Di questi, al 75% tutto ciò è capitato nel bel mezzo di una relazione stabile, mentre al 43% è capitato per la conformazione o durante un rapporto occasionale.

La cosa più interessante e antropologicamente rilevante, però, potrebbe consistere nel fatto che, secondo i rapporti dei ricercatori, quanto più il sexting è spinto maggiore è il livello di soddisfazione sessuale anche all’interno di un rapporto di coppia già consolidato. Considerandola come una pratica senza implicazioni serie e, di conseguenza, sostanzialmente spensierata, in tanti hanno riservato al sexting un’attenzione sempre crescente – naturalmente incentivata sempre di più dalla facilità e rapidità di utilizzo dei moderni mezzi di comunicazione.

Un adolescente su tre pratica il sexting (thedailybeast.com)

Un adolescente su tre pratica il sexting (thedailybeast.com)

I RISCHI – Occhio, però, al forte rischio di associazione di questa attività al desiderio di maturare comportamenti sessuali non effettivamente utili alla salvaguardia della salute individuale, primo fra tutti quello insito nella pratica sessuale non protetta. Tuttavia – al di là dei rischi fisici derivanti da una scarsa comprensione di quello che altro non è se non un eccitante passatempo, nonché oltre la possibilità di veder diffondere le proprie immagini nel marasma della rete qualora si incappasse in interlocutori non proprio affidabili – la pratica del sexting può realmente avere effetti positivi in termini di comunicazione sessuale soprattutto con il proprio partner.

Ma le prime avvertenze sulla diffusione di questa nuova moda non tardano ad arrivare. Una pratica come il sexting, infatti, può facilmente sfociare in microprostituzione, servendo come presentazione immediata di corpi maschili o femminili a potenziali clienti anche nell’ambito scolastico adolescenziale. Non è un caso che circa un terzo degli adolescenti interpellati ha ammesso di aver inviato o ricevuto immagini a sfondo sessuale online o tramite cellulare, rischiando, per questo, accuse di pedopornografia (qualsiasi immagine sessuale ritraente minorenni è considerata legalmente pedopornografia), adescamento da parte di finti adolescenti con falsi profili Facebook o sottomissioni da cyberbullismo (vedendo usare da altri le proprie immagini per vendetta o altro).

Foto: mayabaccipsicologa.it / news.com.au / youtube.com / thedailybeast.com

Stefano Gallone

@SteGallone

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