
Christian Dior e René Gruau: una combinazione indimenticabile
Londra – Quando la macchina fotografica non esisteva ancora, erano proprio le mani dei disegnatori e degli illustratori a trasporre sulle pagine delle riviste e dei magazine di moda la magia di quel mondo seducente, affidandosi esclusivamente al loro genio e lavorando a stretto contatto con gli stilisti.
Fra i primi e più importanti illustratori del Novecento, Renato Zavagli Ricciardelli (1909-2004) ha segnato straordinariamente la moda con la sua matita. Esordì appena quattordicenne a Rimini, città natale dove, per contribuire economicamente al mantenimento suo e dell’amatissima madre separatesi dal conte Alessandro, rinunciò al sogno di diventare architetto e iniziò a disegnare.
Trasferitosi a Milano, si affermò lavorando per grandi sartorie e redazioni di moda e abbandonò il cognome del padre per assumere quello della madre, francese, come nome d’arte: René Gruau.
Ma fu a Parigi che, oltre a collaborare con Le Figaro, Marie Claire, Vogue, Harper’s Bazaar, Très Chic, conobbe negli anni ’20 Christian Dior, di cui diventò intimo amico e tradusse abilmente l’eleganza e l’audacia delle creazioni.
La combinazione eccezionale tra la creatività di Christian Dior e il tratto e i colori marcati delle silhouettes fascinose di Gruau, costituisce un caposaldo della storia del costume di quasi un secolo intero, un simbolo della moda e della bellezza del XX secolo.
Un simbolo cui la Somerset House di Londra dedica, fino al 9 gennaio, l’esposizione Dior Illustrated: René Gruau and the line of beauty mettendo in luce lo stile di vita di questi due geni. «Essere ispirati da Dior equivale ad essere ispirati da René Gruau. I suoi disegni catturano la silhouette e lo spirito di Dior ed una nuova epoca fatta di moda e femminilità. Le sue illustrazioni sono senza tempo, eternamente giovani, eternamente fedeli al momento che vedeva; catturano l’energia, la raffinatezza e l’audacia proprie di Dior, e allo stesso tempo sono il simbolo di una profonda amicizia» ha commentato John Galliano, direttore creativo della Maison che a Gruau ha voluto dedicare un abito di haute couture realizzato proprio in occasione della mostra.
L’esposizione, curata da Christian Dior Parfums, raccoglie le indimenticabili campagne pubblicitarie realizzate per la Maison, tra cui anche alcuni schizzi inediti.
Elegante si muove sull’acqua il cigno di Diorama col suo collier di perle chiuso da un morbido fiocco nero e ammiccante e sicura di sé (e della sua rosa) si presenta la Miss Dior platino degli anni ’60. Le donne filiformi dai riecheggiamenti espressionisti cedono il passo alla sensuale raffinatezza delle stampe giapponesi. Ma niente è così sublime, rassicurante e charmant come il coraggioso uomo in abito scuro che porge fra le sue mani affusolate un avvolgente dono floreale: ardite pennellate nere da cui nascono figure e oggetti del desiderio di eterna allure.
La forza delle sue immagini, del suo stile, ha sottolineato Claire Catterall, curatrice della mostra, è confermata dal fatto che René Gruau ha continuato a disegnare per Dior fino agli anni ‘80, quando ormai la macchina fotografica imperversava. I suoi disegni, le sue illustrazioni sono così belle da suscitare anche la venerazione dei fotografi di moda più in voga ai nostri giorni.
Per gli ultimi vacanzieri di questo inizio d’anno, in mostra insieme a René Gruau anche Jasper Goodall, Daisy Fletcher, Erin Petson, Richard Kilroy e Sarah Arnett, i cinque illustratori contemporanei (scelti personalmente da Cristhian Dior) che in qualche modo sono stati influenzati dal lavoro del grande e sempre attuale disegnatore.
Natalia Radicchio