Caso Papa. Bossi rinuncia: “Niente manette”

ROMA – Arriva a sorpresa il dietrofront del senatùr leghista Umberto Bossi per quanto riguarda le sue considerazioni nei confronti dell’arresto di Alfonso Papa, indagato nell’ambito dell’inchiesta P4.

Niente più manette, dunque, stando alle considerazioni del capo del carroccio. Ma proprio oggi arriva anche la notizia relativa alla sospensione, da parte della prima sezione disciplinare del Csm, dello stesso Papa dalle funzioni e dallo stipendio di magistrato.

Bossi aveva avuto, nella giornata di ieri, un faccia a faccia col premier Silvio Berlusconi, durante il quale, sull’aereo che li portava a Milano, si è convinto del fatto che «le manette non vanno messe mai se prima non facciamo il processo. Se Papa ha commesso dei reati – prosegue Bossi – paghi, ma non va bene mettergli le manette prima. Ancora non sappiamo se quello che ha fatto è da galera o no».

Le opposizioni avevano praticamente previsto un simile cambio di mentalità, parlando, cioè, di una lega che «abbaia ma non morde», finendo per cedere alle richieste di sostegno di Berlusconi.

Se, dunque, in aula, anche dalla Lega, verrà votato il no all’arresto, vacilleranno le certezze del Pdl in merito alla richiesta di voto segreto.

(Foto: lapoliticaitaliana.it / terza-pagina.it)

Redazione

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