
Cannes, Moretti detta le regole alla giura: niente applausi e niente feste
È un Nanni Moretti che ha preso molto a cuore il suo incarico di Presidente della Giuria del 65° Festival del Cinema di Cannes. Tanto da ripristinare alcuni dogmi che dettò già a Venezia nel 2001, quando fu presidente (e vincitore, con La stanza del figlio) della Mostra del Cinema in laguna.
Quattro regole ferree che tutti i giurati dovranno seguire, come annunciato in un’intervista a Liberation: vedere tutti i film, non applaudire né prima né dopo le proiezioni, fare spesso riunioni e non andare alle feste dei film in concorso.
Piuttosto scalpore hanno suscitato Oltraple soprattutto il divieto di applaudire e quello di andare alle feste dei film in concorso, divieti che il regista ha però così motivato: «Per quanto riguarda gli applausi bisogna ricordarsi che i giurati saranno osservati e il minimo gesto sarà intepretato nel bene o nel male. Per le feste – ha ricordato con un sorriso Moretti – mi sono venuti in mente dei giurati che mi imploravano di andare alla festa di un film indiano molto musicale e danzereccio. Quest’anno magari, il quarto comandamento, non lo dirò!».
Nell’intervista al quotidiano francese Moretti ha promesso di essere un Presidente «pragmatico e democratico». «In certi film – ha ricordato – la dimensione politica è spesso troppo cerebrale e troppo poco sentita. Per principio, la maggioranza vince. Cercherò di essere democratico».
Conclusione di intervista da vero purista: «Non comprendo ancora perché tanti spettatori non riescano a spegnere il cellulare per un’ora e mezza. Quando vado al cinema, mi fa impazzire. Il rumore, anche solo la luminosità di un telefonino nell’oscurità mi disturbano».
Francesco Guarino