
CampioMatto: le pagelle semiserie della 21a giornata di Serie A
Il best – Voto 95-62-92 (come le sue misure, fonte Fashion Model Directory) per Ainett Stephens, modella e showgirl. Avete visto Eto’o in campo ieri contro l’Udinese? No? Beh, nemmeno noi. Venerdì sera al Chiambretti Night la gatta nera Ainett Stephens ha ballato per 2 minuti in completino di pelle iperaderente davanti al campione nerazzurro ed è riuscita a rimbecillirlo fino alla domenica successiva. Alzi la mano chi non la vorrebbe al centro della propria difesa. E alzate solo la mano, per cortesia. Corpo del reato.
Voto 9 per l’Udinese. Quattro gol al Milan potevano essere un colpo di fortuna. Quattro gol al Genoa potevano essere un caso. Ma tre gol all’Inter e un dominio tecnico-tattico del rettangolo di gioco no, non possono essere una coincidenza. Con le zebre della Mole in affanno, la serie A ha trovato i suoi nuovi bianconeri: l’armata friulana difende (Handanovic), imposta, (Inler), rifinisce (Sanchez) e realizza (Di Natale). Cosa manca agli uomini di Guidolin per essere la Juventus? Al momento solo due punti in classifica. Manchester Udineted.
Voto 8 per Marco Di Vaio, attaccante Bologna. L’elisir di lunga vita per un attaccante? Una squadra di medio-bassa classifica, una città tranquilla e la fiducia illimitata del tecnico. Quello che Bologna aveva fatto per Baggio, lo sta facendo ora per Marco Di Vaio. Tredici gol (e che gol!) in campionato e un mix di serenità ed esperienza, che sta facendo navigare il Bologna in acque più che tranquille, nonostante i due punti di penalizzazione e le incerte vicende societarie. Con questo Di Vaio suderanno difese più blasonate e meno litigiose di quella della Lazio. Seconda giovinezza.
Voto 7 per la vecchina tipicamente british che ha sfrattato Carlo Ancelotti allo stadio (vedi video a fine pagina). Ancelotti avrà anche familiarizzato con l’inglese, ma evidentemente non ha ancora preso le misure alla proverbiale precisione d’oltremanica. All’Emirates Stadium si gioca Arsenal – Chelsea under 18 e il tecnico dei Blues è seduto nella tribuna semivuota. All’improvviso arriva una deliziosa vecchina con giaccone leopardato, probabilmente appena alzatasi dal tavolo del the delle cinque, che con un sorriso e biglietto alla mano indica ad Ancelotti che ha occupato il posto sbagliato. Carletto sgrana gli occhi e va ad accomodarsi qualche metro più in là. Sarà di sicuro diventata l’idolo dei tifosi dell’Arsenal. Deliziosamente pignola.
Voto 6 per Ilaria D’Amico, presentatrice Sky Calcio Show. Sa parlare di calcio, il nuovo look con frangetta sbarazzina ci piace, il tacco a stiletto modello LadyGagaversionesobria anche. Cosa le manca? Veramente ha qualcosa di troppo: qualche centimetro di gonna. Giusto quattro o cinque. A quel punto Rai e Mediaset potrebbero anche smettere di accapigliarsi per i diritti tv. La signora del pallone.
Voto 5 per Felipe Melo, centrocampista Juventus. Notizia: la piccola Pietra, figlia di Felipe Melo e sua moglie Roberta, ha rischiato il soffocamento per un incidente domestico. Grande spavento e corsa all’ospedale più vicino, ma tutto si è risolto già nel tragitto. A lui, sua moglie e alla piccola Pietra il nostro più caloroso abbraccio, ma era proprio indispensabile condividere l’evento su Twitter, visto che per una volta nessuno avrebbe saputo nulla? Il Signore si può anche ringraziare con una bella preghiera nel silenzio della propria cameretta. Morto di fama.
Voto 4 per Robinho, attaccante Milan. Qualcuno gli spieghi che il gol non glielo danno honoris causa solo perché è entrato in area di rigore dopo una gragnuola di dribbling. Almeno quattro occasioni nitide letteralmente divorate e fino a quando è il Cesena va anche bene, ma in partite più importanti non avrà altrettante possibilità. Si fermi a fine allenamento e provi a non colpire il portiere ogni tanto. Sciupone.
Voto 3 per Mauro Zarate, attaccante Lazio. Se proprio vuole la rissa, Maurito Zarate dovrebbe evitare di stuzzicare Vangelis Moras, che avrà anche un nome biblico, ma è pur sempre 1 metro e 93 cm di muscoli. Se proprio vuole la rissa, poi, Maurito Zarate dovrebbe evitare di farsi additare dagli arbitri come la miccia che quella rissa l’ha scatenata. Mollare un ceffone per sbaglio al guardalinee Stefani è quindi un pessimo modo per farla franca. Voto 3, come le giornate di squalifica che probabilmente lo attendono. Zaratè Kid.
Voto –2 (fantacalcistico) per Maximilian Pellegrino, difensore(?) Cesena. Quantomeno lo dica che c’ha preso gusto. Un autorete su cross di Simplicio domenica scorsa, un’autorete per anticipare Ibrahimovic ieri. Se vuole puntare più in alto, di questo passo gli toccherà farsi acquistare in Spagna e segnare un autogol a favore di Messi. Kamikaze.
Voto 1 per Dejan Stankovic, centrocampista Inter. Va bene la famosa grinta dei giocatori dei Balcani, va bene correre su tutti i palloni e va bene non mollare mai. Ma farsi squalificare per un’ammonizione al 93° – quando il risultato è 3-1 per gli avversari – no, questo non va decisamente bene. Irruento.
La bestia – Voto 0 per il prato di San Siro. Qualcuno di voi ha visto Milan – Cesena ieri sera ed ha notato un campo meraviglioso, dal colore verde acceso? Scherzetto: San Siro era un campo di patate e gli artisti del pelo (d’erba) hanno pensato bene di tappare le buche con innesti di zolle e aghi di pino. Come se non bastasse, tutto il campo è stato ridipinto con un colorante naturale, ottenendo una colorazione televisivamente uniforme. Peccato che poi, da vicino, il prato sembrasse una tovaglia rattoppata e che la palla rimbalzasse come l’elettrocardiogramma di Eto’o dopo il balletto di cui sopra. In settimana San Siro verrà rizollato, nel frattempo Nesta ci ha rimesso una spalla scivolando e Gattuso si è bloccato per un risentimento muscolare nel riscaldamento. Continuiamo a farci del male. Prato minato.
Francesco Guarino
IL VIDEO: UNA ANZIANA TIFOSA “SFRATTA” CARLO ANCELOTTI PRIMA DI ARSENAL – CHELSEA UNDER 18