
Camera: voto sulla sfiducia al ministro Fornero
Roma – Nell’Aula della Camera ha preso il via questa mattina la discussione sulla mozione di sfiducia promossa da Lega Nord e Idv che chiede le dimissioni del ministro del Welfare Elsa Fornero.
Intervenendo in Aula a Montecitorio, il leader di Idv Antonio Di Pietro ha detto che voterà la sfiducia «per ragioni di metodo e di merito. Fornero ha commesso un imbroglio gravissimo mentendo sapendo di mentire». Di Pietro fa riferimento alle dichiarazioni del ministro sul caso esodati, dichiarando che «perché carta canta, e qui è pieno di tre scimmiette che non sentono, non vedono, non parlano». Per il leader dell’Idv, dunque, Fornero mente consapevolmente: «Se si fosse trattato di un errore noi avremmo anche capito perché sappiamo che chi lavora sbaglia. Ma lei in data antecedente alle sue dichiarazioni aveva ricevuto la relazione Inps con numeri differenti, dunque sapeva di avere un dato falso e ha riferito il falso». Per questo «non merita di fare il ministro» conclude Di Pietro.
Di Pietro ha puntato poi il dito contro la «sua arroganza nel violare l’art. 1 della Costituzione, affermando che il lavoro non è un diritto. Non può fare il ministro chi viola la Costituzione. E noi riteniamo ancor più grave l’affermazione data successivamente, ovvero che i giovani devono fare i sacrifici. Ai nostri tempi, ministro, c’erano delle opportunità per i giovani, ma ora non ci sono treni su cui saltar su. Oggi i treni per loro non passano più anche col contributo di questo governo. La sfiducia, dunque, non è per la politica generale, ma per i suoi atti e comportamenti individuali. Lei – ha aggiunto Di Pietro – il 9 maggio ha riconosciuto che la riforma rischiava di favorire il sommerso e ha aggiunto che era un rischio che bisognava pur correre. Mi ricorda un altro ministro che diceva che con la mafia bisogna convivere».
Alberto Staiz
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