Calciomercato, i voti delle big: la Juventus annoia, l’Inter impazzisce a Ferragosto

Il mercato della Juventus la rende eccessivamente noiosa, mentre l'Inter perde la testa a pochi passi dal gong. Intanto tutta Napoli è nelle mani di Arkadiusz

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Higuain alla Juventus, l’ennesima dimostrazione di una Serie A già decisa ai nastri di partenza (foto: footballfan.zone)

La pausa per la Nazionale a ridosso della chiusura del mercato, che inqualificabile cattiveria gratuita! Perchè, diciamoci la verità, le partite dell’Italia sono un piacere, sopratutto dopo l’ultimo Europeo, però, non ora, semplicemente non ora. Perché adesso vogliamo vedere i nuovi arrivati, i protagonisti dei trasferimenti dell’ultim’ora e quelli che, acquistati nel cuore dell’estate, iniziano finalmente a prendere confidenza con la nuova realtà. Invece bisogna aspettare sette giorni, utili solamente per le ultime aste del fantacalcio e per fantasticare ancora un po’ sull’anno che verrà. E per scrivere una serie di piccole ma – speriamo – esaurienti analisi sul mercato appena concluso, prendendosi la briga di dare giudizi che inevitabilmente verranno contraddetti dal futuro più prossimo. Ma d’altronde, parlare col senno di poi sarebbe troppo semplice, no?

JUVENTUS: VECCHIA SIGNORA, NO PARTY - Che gusto c’è? Pronti-via, e a fine luglio l’armata bianconera aveva già messo in chiaro il canovaccio della prossima stagione: dopo aver vinto in scioltezza cinque scudetti consecutivi, di cui l’ultimo condito perfino da una falsa partenza, la Vecchia Signora si è stancata: ora punta, da un lato, all’umiliazione collettiva in terra nostrana, e dall’altro a quel sogno europeo che troppe volte le è sfuggito a novanta minuti dalla gloria. Così, con la cifra monstre incassata dalla cessione di Pogba – unico e condivisibile sacrificio – sono arrivati in rapida sequenza Pjanic, Dani Alves, Pjaca, Benatia, Higuain e, ultimo ma non ultimo, anche Cuadrado, strappato al Chelsea a un passo dal gong. Difficile essere originali, la Juventus è nettamente più forte dello scorso anno: ha mantenuto intatta l’intelaiatura che l’ha resa grande, ha aggiunto calciatori di sicuro affidamento e ha condito il tutto con qualche talento tutto da scoprire – Pjaca è qualcosa di eccezionale, segnatevelo. In più, ha indebolito due dirette avversarie alla conquista del titolo. Serve altro? VOTO 9 – SCUDETTO ANNUNCIATO

NAPOLI: FINO A QUI TUTTO BENE - Difesa puntellata con Maksimovic, centrocampo ringiovanito e arricchito di tecnica e fisicità, grazie a Zielinski, Rog e Diawara e attacco sistemato grazie all’acquisto di Milik, uno dei prospetti più promettenti dell’intero panorama europeo. Basterà tutto questo a colmare il vuoto lasciato da Gonzalo Higuain? È presto per dirlo, ma il modo con cui il Napoli ha reinvestito il capitale derivante dalla “traumatica” cessione del Pipita appare piuttosto convincente. Tuttavia, e anche qui restiamo nel mondo dell’ovvio, sul giudizio finale peserà inevitabilmente il rendimento dell’attaccante ex Ajax, obbligato a mantenere i ritmi vissuti nel campionato olandese, e non confermati nello scorso Europeo, dove si è mangiato l’impossibile. Certo, l’approccio con la Serie A è stato convincente, ma la pressione di un’intera città alla lunga potrebbe farsi sentire. Per ora, VOTO 7,5 - ARKADIUSZ NUN PAZZIÀ,

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Arkadiusz Milik, il giudizio sul mercato del Napoli è tutto nelle sue mani (foto: vesuviolive.it)

INTER, FOLLIE DI FERRAGOSTO - «Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole», recitava una delle massime più famose di Mao Tse Tung. Forse lo avranno pensato anche Zhang Jindong, connazionale del Grande Timoniere, ed Erick Thohir, quando hanno deciso di “rallegrare” una campagna acquisti maestosa con un cambio di allenatore effettuato all’alba di Ferragosto. Perchè no, il giudizio sul mercato non riguarda solamente i giocatori in entrata e in uscita, ma è piuttosto una valutazione complessiva sul modo in cui le squadre si presentano rinnovate ai nastri di partenza. Perchè, se così non fosse l’Inter meriterebbe (almeno) un 8, su questo non ci piove: Banega, Ansaldi, Candreva, Joao Mario e Gabigol sono acquisti che fanno ben sperare il popolo nerazzurro, già rassicurato dall’assenza delle tanto temute partenze illustri. Insomma, la squadra per l’assalto al cielo, in Italia e in Europa c’è, ma la scelta sul (grande) timoniere non convince: niente contro Frank De Boer, anzi: si tratta di un tecnico preparato, proveniente da due ottime scuole (Johan Cruyff e Louis van Gaal, non vi dicono niente?) e portatore di un’idea di calcio cosmopolita e rivoluzionaria. Il problema è un’altro, è la tempistica con cui l’avvicendamento in panchina è avvenuto, e le prime due uscite stagionali dell’Inter lo hanno dimostrato: sconfitta umiliante col Chievo - e difesa a 3 rispolverata, insieme a mai assopiti incubi di “Mazzarriana” memoria – e pareggio contro il Palermo, che, nonostante un gioco migliorato, ha sottolineato nuovamente le mille incertezze riguardo l’incisività della squadra. Ci vorrà tempo, forse meno del previsto, ma con un minimo di lungimiranza questa falsa partenza sarebbe stata facilmente evitabile. VOTO (Sarebbe 8, ma) 7 – ASPETTANDO LA RIVOLUZIONE

Carlo Perigli

 

 

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