
Caccia abbattuto, Siria e Turchia a un passo dal conflitto
Non accenna a diminuire la tensione tra Ankara e Damasco dopo le violente polemiche scatenate dall’abbattimento, da parte della Siria, di un caccia turco in volo nello spazio aereo internazionale. Il recupero del relitto, avvenuto a 1.300 metri di profondità, non aiuta per il momento a chiarire l’effettiva dinamica dell’incidente. Ancora dispersi i due piloti, anche se stando ad alcune fonti della Cnn-Turk non avrebbero perso la vita nel corso di quello che rischia di trasformarsi in un gravissimo caso diplomatico, e forse persino in qualcosa di più.
Secondo la portavoce Oana Lungescu, la Turchia avrebbe infatti deciso di sollecitare le consultazioni della Nato «in base all’articolo 4 del Trattato di Washington». Il governo turco si sentirebbe minacciato nella propria sicurezza e ha tutta l’intenzione di discuterne nel corso di un vertice che si svolgerà martedì a Bruxelles. Previsto invece per la giornata di domani un incontro tra i ministri degli Esteri europei.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche le dichiarazioni del ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, secondo cui l’abbattimento sarebbe da ritenersi assolutamente ingiustificato anche alla luce della scoperta di un eventuale sconfinamento. Nessun avvertimento lo avrebbe infatti preceduto. D’altra parte, la Siria continua a sostenere la tesi della minaccia terroristica.
A monitorare sulla delicata situazione anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, che invita alla diplomazia: «Le Nazioni Unite sono disposte a fornire qualsiasi sostegno che possa essere utile in questa difficile circostanza, ed è importante che la situazione venga affrontata attraverso i canali diplomatici». L’avvertimento di Ankara a non sfidare militarmente la Turchia non lascia tuttavia ben sperare circa una pacifica e rapida risoluzione della questione.
Mara Guarino
Foto homepage via: ultimaora.net