Burkini. La provocazione dell’imam solleva il velo: è solo un costume

Roma – Un velo a me e un burkini a te. Nella calura estiva impazza la questione calda del costume da bagno islamico per le signore musulmane e l’Europa divampa.

La Francia dichiara il coperto femminile integrale al mare non conforme ai valori laici del paese; la Germania glissa sulla tenuta estiva per concentrarsi sul burqa come elemento che ostacola l’integrazione della donna in Occidente. L’Italia non si espone: il ministro dell’Interno Angelino Alfano ricorda che la libertà di culto è valore fondante e tanto basta. Solo che non basta e la libertà c’entra poco.

Capita infatti che l’imam di Firenze nonché presidente dell’unione comunità islamiche (Ucoii) Izzeddin Elzir abbia postato un’immagine sulla propria pagina Facebook la quale ha sollevato un po’ di polvere tra favorevoli e contrari per continuare con la sospensione della pagina stessa segnalata al social come fake e finire con la riapertura del profilo attualmente visibile.

LA PROVOCAZIONE – L’immagine è allettante: un gruppetto di suore al mare con velo tra onde e sole. Niente post a commento, ma in compenso una folgorante intervista dell’imam al sito del Corrierefiorentino.it a firma Marzio Fatucchi e Giulio Gori, nella quale Elzir espone le seguenti osservazioni: a) se il nuovo fronte mediatico dell’anti-burkini s’ha da fare, allora le provocazioni devono arrivare da entrambe le parti; b) si vive in un’epoca di ipocrisia perché ci si dimentica che anche molte figure femminili del Cristianesimo erano velate: la persona ‘vestita’ è la radice della cultura Occidentale; c) i musulmani seguono la moda; d) la donna che sceglie di essere musulmana, sceglie di seguirne i precetti in piena libertà.

Fatta la provocazione rimangono i concetti espressi, veri in parte e in parte contraddittori.

Dice Elzir: il Cristianesimo è velato. Vero ma anche no. L’Occidente è stato culla di civiltà quando l’arte raffigurava e raccontava immagini svestite e nude mentre il cristianissimo Rinascimento vedeva nella nudità l’essenza dell’innocenza e della purezza. Un conto sono le provocazioni, altro le sciocchezze.

Poi c’è la questione del rapporto tra velo e religione. Anche le civiltà più antiche tra la Mesopotamia, il Mediterraneo e la Penisola arabica usavano il velo. Anche l’Europa medioevale già cristiana lo contemplava, ma pure le comunità non cristiane laddove la donna maritata doveva essere protetta dagli sguardi degli altri uomini o le si attribuiva un ruolo per il quale era opportuno che le sue ‘grazie’ fossero meno evidenti agli sguardi.

Se ne deduce che il rapporto tra velo e religione non è così netto e definito perché trattasi non di un simbolo religioso, ma di un costume. Oggi se ne vedono i retaggi nelle società laiche ed Occidentali quando le spose si recano in chiesa. Poi la celebrazione finisce e ricomincia la vita quotidiana a capo scoperto, posto che la donna che ama il copricapo è sempre libera di indossarlo purché conforme ai dettami costituzionali e civili. Dicasi lo stesso per le suore, spose del Signore, non a caso.

Se poi la signora neo maritata si ritrova un marito pronto ad imporle l’abbigliamento più consono a lui, ci pensa la legge a fargli passare la smargiassata. Capita così nei paesi con stato di diritto.

Dal che si arriva alla contraddizione che afferma la ragione di quanto Alfano non sa e Elzir sa ma non dice chiaramente: i musulmani seguono la moda. Buon per loro.

velo-islamico-milanofree.it

Le varietà di ‘velo’ islamico per le donne (Milanofree.it)

DONNE IN COSTUME – Solo che in ciò si ammette quel che il velo, il burqa e il burkini sono in sé: costumi. Per il giorno, la sera, la preghiera, il mare, lo sport, la vita quotidiana e quel che altro pare, ma pure sempre solo costumi, spesso imposti e in ciò non dissimili a divise, ed è qui che si riassume tutto il problema: usi assunti a valori religiosi con i quali si sottopone la donna a un vincolo di sudditanza sociale e civile che diventa fisico nel mentre le si ricorda che non è libera neppure di scegliere cosa indossare, laddove l’intimità della devozione è misurata con il metro per la stoffa secondo i dettami della moda corrente. Quando va bene. Quando va male, secondo i dettami delle oligarchie maschili vigenti. Sacro e profano si velano a vicenda.

Chantal Cresta

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews