Brasile 2014: le pagelle della prima giornata dei gironi

Dopo il primo turno dei gironi dei mondiali Brasile 2014 è giusto analizzare quello che si è visto in campo per le grandi: le pagelle

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Abbiamo ancora negli occhi la cerimonia di apertura di giovedì scorso, i giochi di colore e le pailettes dell’abito di Jennifer Lopez, e non ci siamo resi conto che la prima giornata del Mondiale dei Mondiali Brasile 2014 è già alle spalle. Nel primo parziale turbinio di gol, “papere” e tifoserie colorate, vediamo di tirare le somme di queste 16 partite disputate nel caldo torrido sudamericano, sotto forma di pagelle.

LE CONFERME

Ovvio iniziare con la squadra che ha meglio figurato in questa prima parte di Mondiale, confermando le aspettative della vigilia, la Germania. La squadra di Löw è quella che ha convinto più di tutte per corsa, concretezza e imprevedibilità in avanti. La mancanza di un panzer d’attacco sembra aver giovato alla squadra tedesca che, grazie alla velocità di Göetze e Özil e al cinismo sottoporta di Müller, sembra essere una corazzata imbattibile. Che la defaillance di Mario Gomez non sia stata una benedizione? Peccato per l’assenza di Reuss, perchè a quel punto la squadra sarebbe davvero al completo. Voto: 9

Si è sempre parlato dell’Olanda come dell’eterna incompiuta. Ma con Van Gaal in panchina e Van Persie a flottare nell’aria di rigore avversaria questa squadra sembra avere le carte in regola per bissare la finale di 4 anni fa, magari con esito diverso. Robben sembra finalmente aver terminato il processo che lo ha portato a diventare un fuoriclasse a livello mondiale. Da rivedere un centrocampo formato da scarti che hanno fatt, comunque, la fortuna del Milan, De Jong e Van Bommel. Voto: 8,5.

Nella schiera delle conferme va sicuramente inscritta anche l’Italia dei campioni affermati (Pirlo), dei campioni da cui ci si attende la maturazione finale (Balotelli) e dei giovani delle belle speranze (Darmian). Di Paletta – e del suo taglio di capelli a dir poco azzardato – si è detto di tutto. Ma l’impressione è che, con qualche aggiustatina in difesa (fondamentale il rientro di De Sciglio e lo spostamento al centro di Chiellini) e con qualche cambio funzionale a far rifiatare i titolari, gli azzuri possano fare bene contro chiunque. Voto: 8,5.

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Neymar, doppietta per lui all’esordio (Facebook: Fifa World Cup)

Il Brasile da questo Mondiale ha tutto da perdere, considerando l’entusiasmo che circonda i verdeoro. Neymar si è immediatamente caricato il peso della squadra sulle sue esili spalle, anche e soprattutto per assenza di altri fuoriclasse alla sua altezza (Fred e Hulk le spalle larghe le avrebbero pure, ma difettano in qualità dei piedi). Rispetto ad altre edizioni del Mondiale, la squadra sembra puntare sulla quantità che sulla qualità. A questo punto, e con un tale entusiasmo alle spalle, non vi sono molte soluzioni: o delirio o totale catastrofe. Voto: 8 (da rivedere dopo la prestazione di ieri).

I giocatori belgi avranno dato troppo adito alle voci che li consideravano come la vera sorpresa del Mondiale. Tant’è che, pronti via, si sono fatti bucare da una modesta Algeria. Poi, però, l’emozione dell’esordio è stata messa da parte e Hazard e compagni hanno confermato le voci della vigilia. Una prova di carattere da parte di campioncini in erba aumenta la credenzialità di una squadra che è sembrata compatta e ben organizzata. Voto: 8.

Con un attacco composto da Messi, Aguero, Higuain e Di Maria (e con Tevez a casa), quest’Argentina avrebbe dovuto vincere 7-0 per confermare le aspettative pre-Mondiale. Invece, si tratta di una squadra con parecchie lacune, soprattutto in difesa. Riuscirà la Pulce a nasconderle tutte? Voto:8.

LE DELUSIONI

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Piquè e Robben in Spagna – Olanda (Facebook Fifa World Cup)

La prima vera delusione di questo Mondiale riguarda i campioni in carica della Spagna: una squadra lenta, prevedibile e quasi sicuramente svuotata dalle fatiche di una Liga vinta al fotofinish e di una Champions’ League vissuta da protagonisti. Che si tratti della fine di un ciclo? Dov’è finito il Sergio Ramos protagonista della finale contro l’Atletico? Le risposte sono dietro l’angolo, ma per il momento il 4 è più che meritato.

La penisola iberica ha cominciato come peggio non poteva. E così, a far compagnia alla Spagna di Del Bosque, il Portogallo di Ronaldo, preso a pallonate dalla Germania. L’altra eterna incompiuta del clcio mondiale sembrava avere il piglio giusto per fare un grande girone, ma è il caso di fare i conti con le “bizze” umorali di Pepe e con l’assenza di un attaccante degno di questo nome. Voto: 4.

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Antonio Giordano 

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