‘Boris’ approda al cinema
Caterina Guzzanti, Francesco Pannofino, Pietro Sermonti
Roma – Dal piccolo al grande schermo, è tempo anche per Boris di compiere il salto mediale dai salotti di casa alla sala cinematografica. Una scelta derivante dalla considerevole ondata di successo che ha trasportato la serie televisiva targata Sky (ora in replica sul canale del digitale terrestre Cielo) sulla scia di uno share stellare per merito di un satirico quanto veritiero tratteggio di profili appartenenti al mondo dello spettacolo.
Distribuito da 01, il film, per la regia degli stessi Luca Vendruscolo, Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, approderà nelle sale italiane il prossimo 1 aprile e vedrà la partecipazione dello stesso cast della serie tv (Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Ninni Bruschetta, Alessandro Tiberi, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti), avendo come protagonisti un insieme di avventurosi produttori di fiction, incapaci registi e vanitosi attoruncoli da strapazzo, sceneggiatori superomisti, stagisti sfruttati ai limiti dello schiavismo e tecnici eroinomani. Il tema portante è, dunque, quello di un mondo dello spettacolo che aspira ad un ricambio generazionale di rinnovata e fresca giovinezza ma finisce, puntualmente, per restare ancorato alle ipocrisie di una perenne immaturità sia personale che artistica. Il regista René Ferretti tenta il grande salto nel tentativo di passare dalla direzione di una inutile fiction di successo al suo primo grande film d’autore. Ma la scoperta è traumatica: il mondo del cinema è anche peggio di quello della televisione laddove ingloba, anch’esso, sotto il falso nome dell’industria culturale, sceneggiatori strapagati e nullafacenti, attrici nevrotiche e direttori della fotografia che si sentono novelli Caravaggio. Su tutti, aleggia lo spettro del Cinepanettone, l’unico vero sottogenere di film seriamente apprezzato dal pubblico e capace di tenere in piedi l’economia di un intero settore.
Stefano Gallone
