Blitz sanità: arrestato il primario del Cardarelli

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ansa.it

Napoli – Blitz sulla sanità campana. Medici e paramedici sono stati raggiunti da 13 provvedimenti cautelari per l’accusa di concussione, abuso d’ufficio, falso e truffa a danno della pubblica amministrazione. In azione i carabinieri del Nas e i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli. Arresti in Campania, Toscana e Piemonte.

Tra i fermati anche il primario di ortopedia dell’ospedale “Cardarelli”, Paolo Iannelli, già condotto in carcere. Finiscono invece agli arresti domiciliari il fratello del primario e l’amministratore della casa di cura “Villa del Sole”. Secondo gli inquirenti gli indagati dirottavano verso la clinica privata pazienti dell’ospedale “Cardarelli”, in attesa di intervento. Le indagini sono state coordinate dai pm Francesco Curcio ed Henry John Woodcock.

La seconda divisione di ortopedia dell’ospedale del Cardarelli era stata trasformata in un ‹‹vero e proprio centro di reclutamento di pazienti gestito dal primario prof. Paolo Iannelli››. I malati venivano dirottati alla casa di cura Villa del Sole, di proprietà dello stesso Iannelli. Questo è quanto riportano i pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock riguardo alla richiesta di misure cautelari.

I pm spiegano che Iannelli ‹‹dopo aver prospettato speciosamente (e sistematicamente) ai degenti tempi lunghi di attesa per poter essere sottoposti alle cure e soprattutto agli interventi necessari, induce gli stessi a trasferirsi presso la casa di cura Villa del Sole, struttura non a caso di proprietà del professore Paolo Iannelli, approfittando delle loro condizioni fisiche precarie, del loro stato di soggezione e di diminuita capacità di discernimento, così sfruttando ai fini di lucro la sua condizione di preminenza ed altresì costringendo persone deboli a lui affidate per la professione svolta a prendere decisioni che altrimenti non avrebbero preso››.

Contento il ministro della Salute Renato Balduzzi che afferma come l’operazone condotta oggi ha ‹‹colpito il malaffare in sanità. Chi non rispetta le regole ruba la salute ai cittadini››. Ma il lavoro dei carabinieri del Nas e della Guardia di Finanza si è svolto anche in altre città, sottolinea il ministro, il che conferma l’esistenza di aree di illegalità e corruzione all’interno delle strutture del servizio sanitario nazionale. ‹‹Bisogna tenere altissima la guardia – avverte Balduzzi – perché le tentazioni sono molteplici, e l’operazione di Napoli è emblematica perché ha permesso di far luce su una rete preoccupante di medici, paramedici e amministratori sanitari e assicurare alla giustizia professionisti che hanno inquinato le relazione tra medico e paziente costruendo un sistema di illegalità nelle prestazioni sanitarie in regime di intramoenia››.

Secondo il Codacons, però, si tratta solo ‹‹della punta dell’iceberg di un fenomeno molto esteso››. Dirottare pazienti verso cliniche private, per interventi che potrebbero essere eseguiti negli ospedali a carico del Ssn, non è – per Codacons – prassi nuova e sconosciuta. Rappresenta,anzi, un evidente danno sia per i cittadini che per la sanità pubblica. Per il presidente Carlo Rienzi ‹‹il fenomeno può essere bloccato solo introducendo per i medici il lavoro a “tempo pieno” all’interno dei nosocomi››. ‹‹Per tale motivo il ministro della Salute, Renato Balduzzi, deve rispettare il termine del 30 giugno per porre fine alla “intramoenia allargata”, ossia la possibilità per i medici ospedalieri di fare visite private fuori dal nosocomio, se la struttura ospedaliera non ha spazi per l’attività privata››. Solo così – conclude Rienzi – è realmente possibile arginare il problema delle pratiche scorrette che arricchiscono i medici e le cliniche private.

L’inchiesta è nata in seguito ad alcuni controlli della Guardia di Finanza sulle prestazioni sanitarie in regime di intramoenia. Gli inquirenti hanno, quindi, delegato ai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità la parte di inchiesta relativa ai ricoveri e agli interventi chirurgici. I carabinieri hanno così accertato che i pazienti prossimi ad intervento pagavano, nella struttura privata, parecchie migliaia di euro a fronte di operazioni che potevano essere eseguite a carico del Servizio sanitario nazionale.

Il fratello del primario, Gabriele Iannelli, lavora al policlinico universitario di Napoli. L’amministratore della casa di cura è Marco Von Arx.

Chantal Cresta

Foto || ansa.it

 

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