
Berlusconi all’attacco: “Assediato dalle richieste perché ridiscenda in campo”
Roma – Torna prepotentemente all’attacco della scena – e della rinnovata stabilità – politica l’ex premier Silvio Berlusconi, che in una dichiarazione rilasciata a seguito dell’ennesimo vertice politico a Palazzo Grazioli con i fedelissimi dell’ormai quasi defunto Popolo della Libertà spara a zero sull’operato del governo Monti, da lui stesso inizialmente sostenuto per recuperare quella che, a novembre 2011, apparve come una situazione disperata, tanto sul piano economico quanto soprattutto su quello della credibilità del sistema Italia, lacerato da scandali politici e sessuali nei quali Berlusconi stesso è stato più volte coinvolto.
Via dunque alla reprimenda contro l’attività dell’esecutivo tecnico: «La situazione oggi è ben più grave di un anno fa quando lasciai il governo per senso di responsabilità e per amore del mio Paese. Oggi l’Italia è sull’orlo del baratro. L’economia è allo stremo: un milione di disoccupati in più, il debito che aumenta, il potere d’acquisto che crolla, la pressione fiscale a livelli insopportabili, le imprese chiudono, l’edilizia crolla, il mercato dell’auto è distrutto».
A onor del vero, alcune delle disgrazie puntualmente sciorinate da Berlusconi sono reali, e la situazione economica non è certo lusinghiera, ma traspare quel gioco politico, quasi sadico, nel preannunciare una fine prossima alla quale solo lui, con la salvifica ridiscesa in campo, può porre rimedio. «Non posso consentire che il mio Paese precipiti in una spirale recessiva senza fine. Non è più possibile andare avanti così», dice poi il Cavaliere, senza annunciare nulla di definitivamente, anzi rimanendo in un vago alone di mistero, tipico dei grandi annunci a sorpresa che verranno.
E quale momento migliore del dopo-primarie del centro sinistra per annunciare il ritorno? Con un Partito Democratico in ascesa verticale nei sondaggi – l’ultima rilevazione del Tg La7 dà i bersaniani vicini al 35%, con un’ascesa del 4% in appena una settimana – e un PdL difficilmente sopra il 16%, è probabile che già dalla prossima settimana assisteremo al “regalo di Natale agli italiani” di Berlusconi, che annuncerà, da bravo show-man, un nuovo nome e un altrettanto nuovo progetto politico per tornare, per la quinta volta dal 1994, a Palazzo Chigi. Con buona pace del cambiamento e delle primarie.
Stefano Maria Meconi