
Bayern Monaco-Juventus: le dichiarazioni di Bergomi scaldano l’attesa
Le parole di Bergomi, intervistato dal magazine tedesco Kicker, hanno fatto infuriare i tifosi bianconeri, a poche ore da Bayern Monaco-Juventus

Giuseppe Bergomi, le sue dichiarazioni alla vigilia di Bayern Monaco-Juventus scatenano l’ira dei tifosi bianconeri (foto: stopandgoal.net)
In attesa del fischio di inizio di Bayern Monaco-Juventus, gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, il prepartita già in mattinata è diventato rovente, a causa di alcune dichiarazioni rilasciate dal commentatore Sky, Giuseppe Bergomi. In un’intervista rilasciata al magazine tedesco Kicker, difatti, l’ex capitano dell’Inter ha ammesso di augurarsi «una finale Bayern-Barcellona», commentando inoltre in maniera tutt’altro che lusinghiera l’atteggiamento tenuto dalla Juventus nella partita giocata contro la compagine teutonica due settimane fa.
BAYERN, JUVENTUS E FROSINONE – «Nella partita d’andata – ha dichiarato Bergomi – per un’ora, gli juventini, in confronto alla qualità dei tedeschi, hanno fatto la figura del pericolante Frosinone». Apriti cielo, la frase è impazzata fin da subito in rete, con i tifosi bianconeri che hanno bersagliato “lo Zio” con epiteti tutt’altro che riportabili in questa sede. Un commento forse estremamente lapidario, ma che fa il paio con quanto dichiarato la scorsa settimana da Arrigo Sacchi, che aveva paragonato la Juventus al Rosenborg, esempio di squadra che, pur vincendo agevolmente in patria, si trova costantemente ad annaspare nelle competizioni europee.
DAVIDE CONTRO GOLIA – Parole forti, senza dubbio, ma che comunque colgono un dato che è impossibile non considerare: la Juventus, unica squadra italiana ad avere al momento una caratura europea, in Champions League recita la parte dell’outsider, della squadra che, non disponendo di un organico paragonabile a quelli delle altre concorrenti, è costretta a soffrire partita dopo partita. Un ruolo sicuramente scomodo, che, come si è visto nella gara d’andata a Torino, la costringe a difendere per buona parte della gara, in attesa di colpire l’avversario non appena la concentrazione viene meno. Ma tutto sommato, più che ”provincialismo”, o forse “Frosinonalismo” – per tornare al paragone di Bergomi – si tratta semplicemente di essere pragmatici, di capire, in altre parole, che nel calcio non sempre si può fare ricorso all’eleganza e al bel gioco. Vincere e convincere, come diceva Sacchi ai tempi del suo Milan, non sempre è possibile. A volte, come stasera, per zittire i critici una volta per tutte è sufficiente passare il turno.
Carlo Perigli