
Basket:Montegranaro esce tra gli applausi, Roma tra i fischi
Milano Caserta la prima semifinale, Siena, 3-0 contro Treviso, attende la vincente della serie tra Cantù e Bologna
di Federico Bertolotti
La straordinaria stagione di Montegranaro finisce con un PalaSavelli tutto in piedi ad applaudire i propri ragazzi, arrivati alle sfide decisive dei quarti di finale con poca benzina in corpo, dopo aver piazzato una striscia di 10 vittorie consecutive in campionato (ma anche 6 sconfitte nelle ultime 6 di regular season).
Il 3-0 non deve ingannare perché la serie è equilibrata, tre partite tiratissime, fatte di parziali e controparziali e tutte decise sul filo del rasoio.
La maggior esperienza dei giocatori di Milano ha avuto la meglio anche in gara 3, partita in cui la Sigma perde 9 punti di vantaggio senza quasi accorgersene e va in svantaggio per la prima volta nella gara solo a 3 minuti e 40 dalla fine dopo una tripla di Mancinelli, decisivo anche in gara 3 con 11 punti e il 100% dal campo (2/2 da 2 e 2/2 da 3).
La sfida è una copia delle altre 2 gare, ad ogni tentativo di fuga di Cavaliero, Brunner, Ivanov, Marquinhos e Tsaldaris, rispondono gli uomini di coach Bucchi trascinati dal solito immenso Rocca (9 punti+ 8 rimbalzi) supportato dalle iniziative di Bulleri, Finley, Maciulis e appunto Mancinelli.
Si rivede in campo anche Becirovic, anche se solo per gli ultimi 4 minuti del secondo quarto, talento che ha accettato senza pronunciare verbo le scelte del capo allenatore milanese il quale non lo ha mai schierato nelle prime 2 gare. La risposta è da campione puro, 4 punti e un assist al bacio per Maciulis e Milano riesce a tenersi in scia, meno 3 all’intervallo lungo (41-38).
Certo quando si vince si ha sempre ragione e sicuramente Saniboy (soprannome di Becirovic) non ha più le ginocchia per essere competitivo in difesa, ma la sensazione è che 10 minuti di qualità lo sloveno di Lubiana sia ancora in grado di fornirli alla causa, soprattutto in alcuni momenti in cui Milano in attacco a difesa schierata fa estrema fatica.
Il terzo periodo vede subito il primo e unico canestro della serata di Maestranzi, unico giocatore sottotono per tutta la serie per i padroni di casa, ed il match scivola via molto velocemente; così , tra un tap-in di Ivanov (10 punti e 8 rimbalzi) e una tripla da 7 metri di Bulleri, le distanze rimangono pressoché invariate (60-58). Milano non riesce mai a superare una Sutor che per impegno e dedizione meriterebbe la vittoria.
L’ultimo periodo inizia con un tentativo di allungo del team di Coach Frates sul 69-60 (bomba di Cavaliero), ma Bulleri (12) prima e Maciulis (9) poi accorciano di nuovo. Si arriva così a 4 minuti dalla fine sul 70-65, Tripla splendida di Finley (12 anche per lui) seguita nell’azione successiva da quella di Mancinelli e primo vantaggio Olimpia sul 70-71. L’ultimo minuto è un valzer in lunetta che premia Milano, glaciale con Finley (2/2) e Bulleri (2/2), a discapito di una imprecisa Sigma (1/4 di Cavaliero e Ivanov) che per la terza volta di fila si vede sfuggire una vittoria sul filo di lana. Chiude Hall dalla lunetta per il 75-81 che porta Milano in semifinale.
Applausi a Porto San Giorgio, fischi al Palalottomatica. Finisce così la serie per una Roma quasi mai in grado di impensierire Caserta che chiude sul 3-0 e approda in semifinale contro Milano.
Sotto 2-0 nella serie e con le spalle al muro, Roma trova sulla propria strada 2 fattori determinanti che la fanno capitolare. Il primo è il suo solito andamento altalenante, molto discontinuo e fatto di giocate estemporanee di Giacchetti (19) e Winston (18) ma mai di un’azione corale né offensiva, né tanto meno difensiva. Il secondo fattore invece ha un nome ed un cognome: JUMAINE JONES. L’ex Nba fa una partita da leader, da campione, da quasi MVP del campionato (è arrivato 2° dietro Sato nella votazione). 30 punti, 7/8 da tre, 6 falli subiti che fruttano un 7/8 dalla lunetta, 1/2 da 2 e 16 rimbalzi per un totale di 50 (!!!) di valutazione.
Roma rimane a galla nel primo tempo (39-39) grazie a giocate nei momenti in cui i migliori di Caserta tirano un po’ il fiato, e riesce magnificamente a ricucire anche nel terzo periodo quando Jones e compagni volano al +11. Ma la fatica per recuperare fatta dai ragazzi di Coach Boniciolli si fa sentire e una tripla di Martin che firma il 68-75 per Caserta spezza le gambe ai padroni di casa. Ci pensa Jumaine Jones a chiudere baracca e burattini e a riportare Caserta tra le prime 4 del campionato.
Lunedì sera erano in campo le altre sfidanti, da un lato Siena chiude la serie contro Treviso sul 3-0 vincendo per 69-66 in casa dei biancoverdi, dall’altro Bologna riapre i giochi con un 89-78 che rimanda tutto a gara 4.
Siena fa molta fatica, più di quanto pronosticato e lasciato intravedere in gara 1. Dopo punteggi roboanti nei primi due incontri, gara 3 è all’insegna della difesa. La squadra di Ripesa annulla quasi tutti i terminali offensivi di Siena, solo Sato mette 23 punti e tiene la MPS a galla. Poi però emerge un fin li deludente Mc Intyre che con 2 bombe e 2 su 2 dalla lunetta a 12 secondi dalla fine manda Siena in semifinale.
Le V nere invece non ne vogliono sapere di uscire dai giochi e grazie ad un Collins (al ritorno da un infortunio) magnifico nel terzo periodo vincono e si portano sul 2-1. Parte forte Cantù che nel primo periodo vola a + 11 (13-24). Resiste solo Moss (17) che da la carica ai compagni e galvanizza Fajardo (17) e Kangur (12) nel secondo perido. La Virtus accorcia e supera sul 41-40 di fine primo tempo. Nel terzo periodo sale in cattedra Collins, 9 punti in fila e Bologna scappa fino al + 16 di fine terzo quarto, vantaggio gestito fino alla fine con Sanikidze e Fajardo che respingono i tentativi di Luenen e Markoishvili (23) di ribaltare il risultato. Gara 4 stasera ore 20.30.