
Basket serie A: le pagelle del campionato
Basket serie A: dopo la lunga stagione appena conclusa e in attesa dei colpi di mercato che infiammeranno l’estate è tempo di fare un bilancio del campionato appena concluso, attraverso i voti ai principali protagonisti, in positivo e in negativo della serie A 2012-2013.
I promossi:
Montepaschi Siena 10: la società toscana veniva da sei anni consecutivi di trionfi, ma si era trovata con uno sponsor che, ancora prima delle note vicende giudiziarie, viveva un momento di difficoltà che aveva portato la banca a ridurre il budget dedicato alla pallacanestro. Dopo una rivoluzione epocale che ha portato qualche grande giocatore, alcuni acquisti meno azzeccati e diversi alti e bassi nel corso del campionato, coach Luca Banchi e la sua squadra hanno ritrovato lo spirito dei giorni migliori nei due momenti decisivi dell’anno: la finale di Coppa Italia e i playoff, facendo di nuovo bottino quasi pieno in Italia, eccezion fatta per la Supercoppa e disputando un’Eurolega di primo piano fino al crollo fisico nel girone di ritorno delle top 16. Un modello di lungimiranza, passione e competenza per tutto il movimento.
Daniel Hackett 9: a proposito di Siena, lui è stato l’anima guerriera della squadra. Giocatore certamente incompleto, con una tecnica di tiro non eccelsa, ma si è affermato come uno dei difensori migliori del campionato, oltre a mostrare notevoli doti nell’uno contro uno. Ma ciò che ha impressionato di più del talento di Forlimpopoli è stata la sua capacità di essere decisivo, almeno in Italia, nei momenti chiave del campionato. Grande carattere, grande leadership, di gran lunga il giocatore più vincente dell’anno.
Acea Roma 8: la truppa di coach Calvani ha disputato un campionato che è andato ben oltre le previsioni iniziali. Decisiva la capacità dello staff tecnico di sfruttare le poche risorse a disposizione e di creare un gruppo in grado di affrontare le situazioni più dure, come la serie di semifinale contro Cantù.
Luigi Datome 8: il suo anno migliore fino a oggi, coronato con l’elezione a mvp della regular season. Si è affermato come leader di Roma e come uno dei migliori talenti nel panorama, peraltro assai povero, della pallacanestro italiana, se si escludono i giocatori emigrati negli Stati Uniti. Cede solo di fronte alla difesa di Hackett, ma resta un esempio di leadership e maturità.
Cimberio Varese 7: la squadra di coach Vitucci ha dominato la regular season, grazie agli acquisti ponderati della società e all’abile lavoro dell’allenatore. Cede di fronte a Siena sia in Coppa Italia che in campionato: potrebbe essere l’inizio di un ciclo di soddisfazioni, ma l’addio dello stesso Vitucci e la prospettiva di ribaltare di nuovo il roster non permettono di fare previsioni sul futuro.
Trenkwalder Reggio Emilia 7: la squadra di coach Menetti è stata forse la più sorprendente della stagione. Partita senza aspettative se non quella di una salvezza tranquilla, ha costruito una squadra tosta, partendo da un paio di buoni giocatori italiani (Antonutti e Cinciarini) e inserendo il discreto talento di Taylor, Bell e Slanina, oltre ai muscoli di Brunner. Doverosi i complimenti a società e staff tecnico per una stagione da inconiciare: resta da vedere se sapranno ripetersi.
I bocciati:
Federazione Italiana Pallacanestro 4: il peggior momento per il basket italiano non è solo una questione di soldi nel breve periodo. Da molti anni il movimento è in declino, anche quando le risorse economiche erano maggiori: ma quando non sostieni le piccole società e i vivai, quando non sei in grado di vendere il «prodotto» basket in maniera adeguata, arrivando al punto che investitori, sponsor e diritti tv lasciano solo le briciole perché non hanno alcun interesse a investire, il risultato è un campionato di tasso tecnico infimo, un’Eurolega vista per lo più da spettatori, a parte qualche buona gara di Siena e una scuola italiana che non è più in grado di formare talenti. Le nostre stelle NBA fanno eccezione, ma quelli sarebbero emersi ovunque. Il problema è l’assenza ormai da anni di qualunque progettualità. Ora i risultati si vedono: e non è un bello spettacolo.
Arbitri 4: senza entrare nei casi singoli, come sempre più o meno valutabili, il problema è il sistema, anch’esso figlio della gestione federale degli ultimi anni. Innanzitutto la scarsa personalità complessiva dimostrata in questa stagione: quando un arbitro è costretto a ricorrere a provvedimenti disciplinari a ogni starnuto o altra emissione corporea più o meno nobile, significa che non ha autorevolezza. Oltre a rovinare partite e alimentare sospetti. Soprattutto quando poi certe decisioni vengono prese a senso unico, come si è visto negli episodi delle serie finali, quando le provocazioni senesi sono rimaste impunite a fronte di una Roma massacrata da tecnici e antisportivi. Non sarebbe cambiato nulla, ma perché queste scelte faziose e squilibrate? Mancanza di credibilità e di autorevolezza, oltre a veleni e sospetti: a tutto questo si dovrà porre rimedio. Ma possono farlo gli stessi dirigenti FIP che hanno portato il basket a questo punto?
Emporio Armani Milano 2: il voto è alla società, incapace di progettare e costruire, priva di competenza e di passione, ignara della storia dell’Olimpia Milano. A coach Sergio Scariolo, il quale avrebbe potuto provare a tappare le falle tecniche dei dirigenti, ma ha sbagliato totalmente la scelta degli uomini, ancora prima che dei giocatori, nonostante avesse un budget faraonico per l’Italia e la possibilità di scegliere liberamente. Ma a questo punto viene da chiedersi: ne era davvero in grado? Infine il voto è a quei giocatori che non hanno creduto nel progetto, ma solo nello stipendio griffato Armani: l’auspicio è quello di non rivederli mai più a Milano. In sintesi, il peggior fallimento sportivo dell’anno.
Daniele Leone
@DanieleLeone31
Foto in copertina: www.repubblica.it
sugli arbitri parli come se non avessi visto le partite
fra gara2 e gara3 roma ha tirato 20 liberi in più di Siena…
nessuno ha aperto 1 caso ..
se Roma commette trattenuteo l’allenatore urla in faccia agli arbitri (per un canestro da 2 punti che era stato dato da 2 punti, ma che credeva fosse stato dato da 3 .. quindi roba da pazzi) ti becchi tecnici e antisportivi …