Basket playoff: la finale è Roma – Siena

 

Basket playoff

Phil Goss playmaker di Roma ilsole24ore.com

Basket playoff: la finale è Montepaschi Siena – Acea Roma. I campioni d’Italia in carica si sono infatti imposti in gara 7 sul parquet della Cimberio Varese 69 a 82, mentre la squadra della capitale ha vinto l’ultima partita della serie in casa 89 a 70, eliminando  così la Lenovo Cantù.

Siena dunque conferma quanto di buono mostrato in questi playoff: innanzitutto un Hackett devastante. Se contro Milano aveva avuto vita facile, considerata la poca consistenza dei dirimpettai, la stessa cosa non si può dire di Mike Green, il quale però non ha un’alternativa di peso considerata anche la giovane età di De Nicolao. In secondo luogo la straordinaria mentalità vincente della Mensana, già sottolineata dopo la vittoria in gara 7 a Milano e l’esordio in semifinale espugnando Masnago: gli interpreti sono quasi tutti cambiati dopo i trionfi delle ultime sei stagioni, ma la voglia di vincere è rimasta.

Ma pensare che basti la voglia sarebbe miope e riduttivo: Siena ha un progetto tecnico continuo che le permette di poter abbassare il profilo tecnico, senza che ci rimetta un sistema di gioco collaudato ormai da diversi anni. Certamente Janning non vale Kaukenas, così come Sanikidze non vale Stonerook: ma Siena crede in un sistema di gioco da anni e, pur cambiando le pedine, riesce a inserire sempre nuovi elementi che possano interpretarlo. A suggello di tutto questo va sottolineata la capacità della società di formare lo staff tecnico: coach Luca Banchi è stato assistente di Simone Pianigiani, così come quest’ultimo lo era stato dei suoi predecessori. Fiducia, competenza, pazienza e mentalità vincente: con queste armi Siena va a giocarsi la sua settima finale consecutiva, forse la più bella e insperata dopo la rivoluzione della scorsa estate.

Tuttavia, non vanno dimenticati i complimenti a Varese, un’altra squadra rifondata da coach Vitucci e dal presidente Vescovi: ripartendo da giocatori nuovi, con una campagna acquisti oculata e le scelte giuste in ogni ruolo, hanno raggiunto subito il primo posto in campionato, la finale di Coppa Italia e lottato fino a gara 7 per una finale scudetto sfuggita di mano solo all’ultimo. Hanno forse pagato l’inesperienza di alcuni giocatori e soprattutto un roster più corto di quello messo in campo da Siena. Ma se questo dovesse essere solo l’inizio di un progetto a lungo termine, le possibilità di togliersi parecchie soddisfazioni nelle prossime stagioni ci sono tutte.

Così come un applauso è d’obbligo anche per Cantù, l’altra squadra uscita sconfitta dopo una serie di semifinale equilibratissima contro Roma. I brianzoli, nonostante il finale di campionato in calando, hanno tirato fuori risorse insospettabili nei playoff, tanto da eliminare Sassari e sembrare padroni della serie con la vittoria a Roma in gara 5 e dopo quattro gare in cui erano apparsi più in forma degli avversari. Ma nelle ultime due partite Roma è tornata la squadra sorprendente che era stata durante la regular season: il talento di Datome, Goss, Lawal e Taylor ha permesso ai capitolini prima di annullare il match point a Cantù, poi di ribaltare le sorti della serie, con una gara 7 che non ha avuto storia.

Ora tocca a Siena e Roma giocarsi la finale da martedì sera, con la prima favorita d’obbligo, non solo perché è la squadra campione, ma anche per quanto dimostrato in tutti i momenti chiave della stagione. Ma la squadra di coach Calvani ha già dimostrato quest’anno di avere le risorse per sfoderare partite di alto livello, oltre al vantaggio del fattore campo. Comunque vada a finire, si preannuncia come la finale forse non più bella, ma di certo più equilibrata degli ultimi anni.

Daniele Leone
@DanieleLeone31

Foto in copertina: www.repubblica.it

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