
Basket – Final Eight Coppa Italia: Siena schianta Cantù
MONTEPASCHI SIENA – BENNET CANTU’ 88-71
Tutto davvero troppo facile per il Montepaschi Siena, che controlla per il primo quarto e poi libera tutto il proprio potenziale sul parquet, lasciando letteralmente ferma ai blocchi di partenza la malcapitata Bennet Cantù.
Pianigiani lascia Rakocevic in tribuna e sceglie il quintetto classico con Moss e McCalebb sugli esterni, Thornton a confrontarsi fisicamente con Micov e la frontline con Stonerook e il sempre dominante Andersen. Trinchieri oppone l’esperienza di Basile e Marconato, con Cinciarini in cabina di regia e Leunen e Micov a completare lo starting lineup.
Moss e Andersen aprono le ostilità, con l’australiano immarcabile per la sua capacità di alternare le giocate nel pitturato alle conclusioni dalla lunga distanza: Marconato prova a rifarsi nell’altra metà campo con due jumper dalla media, ma quando Siena aumenta la pressione Micov e compagni perdono la bussola. L’ingresso di Doron Perkins illude, dopo un bell’appoggio al ferro in penetrazione centrale, ma per l’ex Maccabi il percorso verso una forma ottimale è ancora lungo.
Dopo l’intervallo è ancora Moss a dare la scossa, con una tripla e un canestro nel pitturato: Cantù continua a fare fatica in attacco e non può contare sull’effetto-Shermadini. Il georgiano infatti è condizionato da problemi di falli, alcuni dei quali piuttosto fiscali, e il suo tabellino dirà 8 punti in soli 11 minuti sul parquet. Brunner e Marconato pagano dazio e l’esperimento già visto con Milano di schierare contemporaneamente Andersen e Lavrinovic dà ottimi frutti a Simone Pianigiani: Cantù prova a raddoppiare l’australiano, ma si aprono voragini in cui McCalebb e compagni si infilano che è un piacere.
Il +11 del terzo periodo lancia Siena a cavallo dei 20 punti di margine e il quarto finale diventa pura accademia: Basile ci mette cuore, anima e triple, ma Cantù non torna mai in linea di galleggiamento. Arriva un altro trionfo per Siena, sotto gli occhi soddisfatti del patron Minucci, con Andersen che solleva meritatamente il trofeo di MVP della manifestazione, dominata dalla prima all’ultima giocata.
Andrea Samele