
Avvocati malati, l’udienza Dell’Utri verso il rinvio
Mentre i due avvocati di Dell'Utri si danno malati, l'ex senatore berlusconiano attende la decisione della utorità libanesi sul suo futuro
Roma – La decisione definitiva della Corte di Cassazione sulla vicenda di Marcello Dell’Utri si allontana: entrambi i suoi avvocati hanno infatti presentato istanza di rinvio del processo per motivi di salute. L’ex senatore, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, attenderà in Libano la definitiva condanna o il rilascio ma, a quanto pare, il giorno del giudizio non sarà domani.
PROCESSO (QUASI) FINITO – La condanna di Dell’Utri, sette anni confermati dalla Corte d’Appello dopo un primo passaggio in Cassazione che aveva ordinato la ripetizione dell’appello, doveva essere analizzata domani nuovamente dalla Cassazione, per una delibera che ci si aspettava definitiva. Con un colpo di teatro, invece, sembra probabile un ulteriore rinvio per una vicenda che sta avvelenando ulterioremente il difficile campo della lotta alle organizzazioni mafiose.
PROBLEMI SANITARI – Se Dell’Utri si trovava in Libano per questioni legate alla sua salute, ora sono i suoi avvocati a subire questa maledizione e dover affrontare periodi di ricovero o di dura malattia. Già nei giorni scorsi era stato Massimo Krogh, uno dei difensori di Dell’Utri, a chiedere il rinvio, spiegando che si trovava in ospedale per delle cure urgenti; oggi si è aggiunto Giuseppe Di Peri, penalista di fama che ha presentato un certificato medico che ne motiva l’impossibilità di partecipare al processo.
Con entrambi i penalisti tenuti lontano dall’aula per motivi di salute, il rinvio dell’udienza è quasi certo, come certo è l’allontanarsi della fine di una vicenda che sta ridicolizzando ancora una volta il sistema istituzionale italiano.
BEIRUT – Dell’Utri, che riposa in una camera di sicurezza della polizia libanese a Beirut, affronta in queste ore l’udienza per la convalida dell’arresto; anche se i suoi avvocati ribadiscono che il loro assistito non stava tentando di fuggire dall’Italia, le procedure per l’estradizione sono nei loro preparativi. Molto dipenderà però dall’eventuale condanna e dal riconoscimento del reato anche in territorio libanese. Da ieri anche la moglie e il figlio sono in Libano, per assistere il loro congiunto in queste difficile ore.
CONSEGUENZE INTERNAZIONALI – Se «il mandato di cattura emesso dall’interpol vincola tutti gli stati aderenti all’organizzazione internazionale a consegnarlo alle autorità italiane per essere processato», è anche possibile che Dell’Utri chieda alla corte di essere consegnato alla polizia italiana, eliminando così tutte le pratiche per l’estradizione, il cui avvio dovrà comunque attendere la sentenza definitiva della Cassazione.
Andrea Bosio
@AndreaNickBosio