#Ascanioday, per rievocare il successo di ‘Esce ma non mi rosica’

Oggi è l'#Ascanioday, giorno rievocativo del tormentone tresh 'Esce ma non mi rosica', la canzone iraniana tradotta in italiano che nel 2008 divenne virale

Dalla regia mi dicono che oggi è l’#Ascanioday. Ricevuto. Ma chi sarebbe questo Ascanio? Partono le prime note del brano “Esce ma non mi rosica”. Ah ecco, ora si che ci siamo. Perdonate lo smarrimento iniziale ma, del resto, sono trascorsi ben otto anni dal suo acclamato debutto in rete. E pare che da allora la sua ballade-dance-melodica postata su YouTube abbia raccolto ben 1 milione di visite, aggiudicandosi a tutti gli effetti un giorno – per così dire – “rievocativo”, l’8 gennaio.

IL SUCCESSO DI ASCANIO – Tutto nasce da una canzone iraniana resa comicamente in italiano. Autore di questa geniale idea: Ascanio, appunto. Meglio noto come Celestino Camicia, un uomo che – stando a quanto rivelato da alcune fonti indiscrete – sembra sia stato lasciato fuori casa dalla moglie. E probabilmente sono stati proprio la delusione e il rancore ad aver ispirato la sua arte insolita e fuori dagli schemi. Sì perché sottotitolare una delle hit leggendarie del cantautore Shahram Shabpareh  - affidandosi esclusivamente alle assonanze con l’idioma italico, creando, più o meno inconsapevolmente, un video diventato virale nel giro di pochissimo – non è certo da tutti. E così da Fairies o autenticamente پریا - شهرام شب پر (in lingua persiana), nasce “Esce ma non mi rosica – Lascia entrare Ascanio”. A questa traccia sono seguite, negli anni, altre reinterpretazioni, tutte rigorosamente improntate sullo stesso meccanismo di traduzione. D’altronde perché tradire questo stile?! A dispetto delle etichette di “trash” e  ”fenomeno da baraccone”, le visualizzazioni crescono e le condivisioni si moltiplicano. Insomma, che piaccia o meno, oggi di fatto, ha dimostrato che a distanza di anni è ancora capace di attrarre migliaia di like e follower.

CHI E’ SHAHRAM SHABPAREH – Forse non tutti sanno che in realtà Shahram Shabpareh ha una storia piuttosto particolare. Ne ridiamo ricordando il contributo di Ascanio, ma Shabpareh è forse il più noto interprete del pop iraniano, con alle spalle 40 anni di carriera e milioni di album venduti in tutto il mondo. Inizia a suonare a 13 anni diventando, negli anni ’70, uno dei cantautori più noti e apprezzati nel suo genere. Ed è proprio nel momento più alto della sua carriera che Shahram decide di lasciare il suo Paese e per tentare la fortuna nella patria della disco music, Los Angeles.

Dopo la rivoluzione islamica, tra il 1978 e il 1979, che trasformò la monarchia iraniana in una repubblica islamica, l’introduzione della sharia gli impedì di tornare in patria. La legge coranica, infatti, mette al bando la musica per motivi religiosi.

Antonietta Mente

@AntoMente

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