
American Hustle, il vintage al profumo di Oscar
Ci ha sorpreso “positivamente” il regista americano David O’Russell proprio all’inizio dell’anno passato con il suo Silver Linings Playbook, meglio noto come Il lato positivo, il film che si è guadagnato ben sette nomination agli Oscar 2013, tra le quali quella per la migliore regia, per il miglior film e per la miglior attrice protagonista, la bella Jennifer Lawrence, che grazie a questo film è riuscita a guadagnare l’ambita statuetta a soli 22 anni. E il regista americano non mancherà di stupire il suo pubblico nemmeno quest’anno, grazie al suo American Hustle – L’apparenza inganna, film che, insieme a The Butler, apre questo spumeggiante 2014 all’insegna del grande cinema.
SQUADRA VINCENTE NON SI CAMBIA – Tornano, in American Hustle, gli attori che con lui hanno lavorato alle precedenti pellicole: Christian Bale e Amy Adams direttamente da The Fighter, Bradley Cooper, Robert De Niro e Jennifer Lawrence da Il lato positivo, tutti insieme per dar vita ad una divertente e ben fatta commedia ambientata negli anni ’70 ed ispirata a uno degli scandali più famosi degli Stati Uniti. Scritto da Eric Singer, sceneggiatore di The International del tedesco Tom Tykwer, American Hustle mescola realtà e finzione raccontando la storia di un ineffabile truffatore, Irving Rosenfeld (interpretato da Christian Bale), e della sua scaltra amante inglese Sydney Prosser (Amy Adams), entrambi abili raggiratori finanziari. Costretti dall’FBI, dopo essere stati scoperti, i due mettono su, con la collaborazione dell’eccentrico agente Richie DiMaso (Bradley Cooper), una gigantesca operazione, chiamata Abscam, al fine di smascherare truffatori, mafiosi e politici corrotti. Se non fosse che l’eccentrica e imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), potrebbe far cadere in un batter d’occhio il castello di carte che i tre hanno faticosamente costruito…
UNA REGIA MUSICALE – Forte di un cast diretto con maestria (tra i quali compaiono due premi Oscar) e truccato (e acconciato) con una grande attenzione allo stile e al glamour degli anni ’70, David O’Russell conclude la sua personale “trilogia dei vinti e del riscatto” con un film che supera in stile e classe persino i due ottimi prodotti precedenti. Tra un bigodino per ricci indossato dal finto macho Cooper, che si esibisce in una danza sfrenata in discoteca con la Adams, un vestito osé per una Lawrence provocante come non mai, una pancia esagerata per Bale e un invecchiamento precoce per De Niro (in uno dei suoi migliori camei), American Hustle, candidato a ben sette Golden Globes e super favorito agli Oscar, è una prova di regia eccellente e di performance attoriali sopra la norma perfettamente orchestrate e ben valorizzate da una sceneggiatura che dosa con misura l’ironia a favore di un ritmo mai piatto e ben costruito.
Gli ambiti Golden Globes saranno assegnati il prossimo 12 gennaio, mentre il 16 dello stesso mese verranno annunciate le nomination dell’ottantaseiesima edizione dei premi Oscar. Viste le premesse, non ci sarà troppo da stupirsi se American Hustle porterà a casa qualche Globo d’Oro e se, non contento, si aggiudicherà un buon numero di statuette al Kodak Theatre di Los Angeles.
(Foto: Eagle Pictures)
David Di Benedetti
@davidibenedetti
Così