
Altro che Blues Brothers: il mito dei quarantenni è Super Mario
Non Madonna, non Rambo, né i Blues Brothers: il vero eroe degli anni ’80, per gli italiani, è Super Mario. La conferma viene da un approfondito studio di marketing
Strano ma vero, non sono Dan Aykroyd e John Belushi, ovvero gli irrefrenabili Blues Brothers dell’omonimo film di John Landis. Non è nemmeno Madonna né Rambo o il Michael Knight di Supercar. Tenetevi forte: il vero eroe dei quarantenni è nientemeno che Super Mario.
NOSTALGIA VIDEOLUDICA – A dire il vero, apprendere questa notizia non è poi così sorprendente o in qualche modo inquietante e curiosa perché, di fatto, è proprio la passione videoludica ad essere stata sempre pesantemente oggetto – addirittura più di certi generi musicali e cinematografici – di continui e nostalgici ritorni al passato. Ed ecco, allora, che il mitico Super Mario, l’intramontabile idraulico italo-americano mascotte della Nintendo risulta essere il personaggio più popolare per la generazione cresciuta a pane e anni’80.
Certo, in un’attualità così piatta e asfittica di emozioni particolari, maturare realmente amore per una cosa vuol dire comunque tentare assiduamente di viverla fino in fondo. È per questo motivo che – molto ma molto prima dell’avvento di internet, smartphone e social network – un personaggio come Super Mario, più di moltissimi altri in ogni settore, risulta essere il più vivo nell’immaginario collettivo di grandi e piccini.

Cappello con tanto di “M”, baffoni e salopette hanno fatto la fortuna della NIntendo dagli anni ’80 fino ad oggi (mangaforever.net)
MOSTRI SACRI AL TAPPETO – Cappello rosso con tanto di “M”, baffoni, fisionomia tarchiata e salopette rossoblu sono il marchio di fabbrica di oltre 100 videogiochi di casa Nintendo, prodotti che nel corso del tempo sono riusciti a vendere più di 446 milioni di esemplari in tutto il mondo a partire dagli esordi risalenti al lontano 1981 di Donkey Kong. Da allora – e soprattutto oggi – nella classifica di gradimento stesa grazie a uno studio di marketing condotto da Levissima fra gli italiani dai 30 ai 50 anni di età, Super Mario (per l’80% di essi) batte in gradimento dei veri e propri mostri sacri come la pop star di fama mondiale Madonna o i protagonisti del film The Blues Brothers di John Landis.
LA DISPONIBILITA’ DEL WEB – Lo studio, effettuato in previsione del lancio di un nuovo prodotto per bambini, è stato effettuato con metodologia Web Opinion Analysis, ovvero tramite un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community. Secondo Luca Jourdan, docente di Antropologia Sociale all’Università di Bologna Alma Mater Studiorum, «per i ragazzi cresciuti negli anni ’80 i videogiochi sono stati una novità assoluta. La loro formazione è stata fortemente segnata dall’avvento di questa tecnologia e Super Mario, tra tutti, è lo specchio di quegli anni contraddistinti da neoliberismo e ideologia di mercato. Per tutti Super Mario è l’antieroe umile che non si può non amare proprio in qualità di perfetto contraltare alla figura dell’eroe assoluto e indistruttibile».
UN EROE DI TUTTI I GIORNI – Il risultato di questo studio risulta essere ancor meno eclatante e ben più accettabile da tutti se si considera che proprio Super Mario, per primo, ha incarnato – sia per grandi che per piccini – esattamente la figura simbolo della speranza in una vita migliore, caratteristica proveniente dalla trama svolta dai videogiochi che lo vedono protagonista, tutti incentrati su di un semplice idraulico che arriva a trasformarsi in un vero e proprio eroe capace di salvare l’universo.
PER NON DIMENTICARE – Ad ogni modo, i più schizzinosi – anche se a ragione, ovviamente – possono comunque stare tranquilli perché nella classifica stesa dallo studio di marketing in questione, a rientrare nella lista degli eroi degli anni ’80 per gli italiani sono vivi e presenti anche Sandro Pertini (71%), Nelson Mandela (73%), Michael Jackson (70%), Bob Marley (68%), Michael J. Fox (il Marty McFly di Ritorno al futuro, 59%), Karl Marx (22%), Sigmund Freud (18%), Friedrich Nietzsche (16%) e Paolo Rossi (ovviamente non l’attore ma il calciatore, 65%).
Foto: softonic.it / supernerd.it / mangaforever.net
Stefano Gallone
@SteGallone