Alluvione in Sardegna: solidarietà e polemiche. Cosa accadrà domani?

alluvione in sardegna

Le strade dei centri abitati sono state invase dall’acqua e in molti casi questa si è poi riversata all’interno delle abitazioni (ilfattoquotidiano.it)

Una pioggia incessante continua a cadere in questa giornata di lutto nazionale. Una costante ormai, in queste tristi ore, scandite da sentimenti contrastanti e inevitabili quando il pensiero corre alla recente alluvione in Sardegna.

Paura, disperazione e rabbia pervadono gli abitanti di un’isola già provata e messa ancora una volta a dura prova. Questa volta è stato il ciclone Cleopatra a portare con sé morte e distruzione. Sui territori già così vessati persiste ancora l’allerta meteo, almeno per le prossime trentasei ore, senza scordare poi il rischio idrogeologico. La storia sembra ripetersi, ieri come oggi, senza che l’uomo impari dai propri errori. A causare i danni è stato un fenomeno straordinario e dalla forza imponente. In poco tempo sulla Sardegna si è concentrata una quantità d’acqua che di norma cade sui questi territori in circa sei mesi: una portata quindi così rilevante e impossibile da contenere.

VITE SPEZZATE – Dal Nord al Sud dell’isola, il bilancio è tra i più tragici. L’alluvione in Sardegna ha causato la morte di sedici persone, tra cui due bambini. A distanza di quattro giorni proseguono ancora le ricerche di un disperso. A perdere la vita a Olbia una giovane mamma, Patrizia Corona, e la sua piccola Morgana di appena due anni, così come Anna Ragnedda di ottantatré anni, Bruno Fiore di sessantotto, Maria Loriga di cinquantaquattro, Maria Massa di ottantotto, Francesco Mazzoccu e il figlioletto Enrico, Sebastiana Brundu di sessantuno. Ci sono poi Luca Tanzi agente della squadra mobile di Nuoro, precipitato con l’auto mentre percorreva il ponte tra Oliena e Dorgali. Un uomo, o meglio un eroe così come è stato definito in questi giorni, colui che in quel momento stava scortando un’ambulanza insieme ai propri colleghi.

Cleopatra si è portata via poi un’intera famiglia di origine brasiliana, che abitava ad Arzachena: Isael Passoni e Cleide Mara Rodriguez, e i loro due figli Laine Kellen e Weriston. A Uras acqua e fango hanno causato la morte di Vannina Figus. Sedici vite spezzate all’improvviso, perdite umane inaccettabili. Perdite che hanno gettato nello sconforto più totale i familiari, i quali in alcuni casi hanno assistito impotenti alla morte dei propri cari senza poter cambiare il loro destino. Sensi di colpa caratterizzano i pensieri anche dei tanti testimoni: nelle loro parole tutta l’impotenza per non essere stati in grado di aiutare e salvare chi in quei concitati momenti andava incontro alla morte.

alluvione san gavino - facebook.com/ricettedisardegna

Cleopatra ha colpito anche diversi centri del Medio Campidano: nella foto San Gavino Monreale (facebook.com/ricettedisardegna)

DANNI – La conta dei danni sembra inesorabile. Ponti franati, strade distrutte, centinaia di abitazioni invase da acqua e fango, ciò che a fatica era stato costruito, è andato distrutto. Nelle immagini che in questi giorni hanno fatto il giro del web, si può solo cercare di comprendere quale sia la portata di questo evento, una vera e propria catastrofe per la Sardegna. Sono oltre cinquecento gli sfollati, intere famiglie rimaste senza casa e aziende, soprattutto agricole, distrutte o ridotte in ginocchio. In alcuni centri abitati ci sono difficoltà anche per i beni di prima necessità, vestiario, mentre si sta lavorando a lungo per ripristinare la corretta erogazione di corrente elettrica e assicurare la potabilità dell’acqua.

LA STORIA SI RIPETE – L’isola non è certo nuova a simili episodi. Non è passato molto tempo infatti dalle tragedie che hanno sconvolto Capoterra e Villagrande Strisaili, spazzando via vite umane e ancora ponti, strade e causato anche danni strutturali agli edifici. Nel 2008 a Capoterra, centro a pochi chilometri dal capoluogo sardo, morirono quattro persone, travolte da un mix di acqua e fango mentre cercavano di mettersi in salvo. Per uno strano scherzo del destino, proprio mentre la Sardegna prendeva coscienza di quanto causato dalla furia di Cleopatra, quei fatti venivano analizzati in Tribunale a Cagliari: a processo otto imputati. Nonostante le promesse fatte all’indomani della tragedia causata dal maltempo, a distanza di qualche anno poco è stato fatto al fine di mettere in sicurezza quelle aree. Ancora una volta gli amministratori di ogni livello hanno dimostrato di sapersi riempire la bocca con frasi di circostanza, senza però far seguire a questi fatti concreti.

POLEMICHE – Intanto le polemiche sui fatti si sprecano. Non mancano infatti i rimpalli di responsabilità tra sindaci e Protezione Civile. Tra tutte l’accusa per gli amministratori locali di aver sottovalutato l’allerta trasmessa loro dalla struttura nazionale che fa capo a Franco Gabrielli. Quest’ultimo intanto conferma la tempestività degli avvisi e punta invece il dito contro la Regione Sardegna, inadempiente per non aver ancora predisposto il Centro funzionale regionale della Protezione Civile, obbligatorio per legge. In queste ore mentre il presidente Letta e il ministro dei Trasporti Lupi sono giunti in Sardegna per verificare con i propri occhi l’entità dei danni, tra Renato Soru e il presidente della Regione Ugo Cappellacci volano parole grosse. L’oggetto del contendere è la tutela ambientale e Cappellacci si è schierato con fermezza nella difesa del Pps che ridisegna i confini delle aeree edificabili. Un piano criticato duramente dagli ambientalisti. Non poteva essere altrimenti per l’attuale “governatore”, pronto a ricandidarsi alle prossime elezioni in programma nei primi mesi del 2014.

alluvione olbia - qn.quotidiano.net

I soccorritori mentre mettono in salvo alcuni cittadini (qn.quotidiano.net)

RETE DI SOLIDARIETÁ– Tensioni e recriminazioni a parte, intanto si è attivata la macchina della solidarietà. In diversi centri dell’isola sono stati predisposti dei centri di raccolta di beni di prima necessità, sono numerose anche le diverse raccolte fondi volte a favorire la ricostruzione.

Ed è proprio questa al centro dei pensieri di tanti. Quando si sarà attenuato il clamore per l’accaduto, e i media smetteranno con servizi e dirette dall’isola, cosa accadrà in Sardegna? È questo il vero punto centrale della questione.

Raccontare un avvenimento come questa alluvione in Sardegna, pone in difficoltà qualsiasi osservatore e chiunque racconti ogni giorno, per mestiere, quanto accade nel quotidiano. Chi scrive ha vissuto in prima persona e con apprensione quelle ore in cui l’acqua sembrava volersi impadronire di ogni piccola porzione di terra, abitazioni e strade. In quei momenti paura e terrore prendono il sopravvento, poiché da un momento all’altro tutte le proprie certezze possono sgretolarsi in poco tempo. Olbia, Terralba, Uras, Torpè e tanti altri centri oggi sono sconvolti da quanto accaduto lunedì scorso. L’auspicio è che stavolta la politica agisca controcorrente e che ai tanti proclami seguano, finalmente, i fatti.

Angela Piras

@AngePiras

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