Alla scoperta della stagione NBA 2010-2011: la Pacific Division

Dopo l’estate più rovente di sempre per quanto riguarda il mercato dei Free Agent, con le discusse firme di Chris Bosh e soprattutto di LeBron James per i Miami Heat, è tempo di prepararsi alla Regular Season 2010-2011. Iniziamo il nostro viaggio tra le franchigie NBA partendo dalla Pacific Division, dominata negli ultimi anni dai campioni in carica dei Los Angeles Lakers

di Andrea Samele

LOS ANGELES LAKERS
LE STELLE - Seguendo il motto “squadra che vince non si cambia”, abbiamo ancora la premiata ditta Kobe Bryant-Pau Gasol a gestire le sorti offensive della squadra di coach Phil Jackson. Entrambi sono reduci da un’estate di recupero dagli acciacchi patiti nel corso della passata stagione, con il rifiuto alle convocazioni mondiali rispettivamente per USA e Spagna.
LE NOVITÀ – Il progetto della dirigenza californiana appare chiaro: conferma del blocco portante della squadra e aggiunta anno dopo anno di elementi per rafforzarne lo scheletro. Dopo Ron Artest l’anno passato ecco arrivare Matt Barnes, altro giocatore di grande impatto fisico e difensivo, pur problematico dal punto di vista caratteriale (arrestato qualche giorno fa per violenza domestica).
Ottimo l’innesto del playmaker Steve Blake, ex Blazers, Nuggets e Clippers: si colma così una delle lacune più evidenti nel roster gialloviola, con Derek Fisher (classe ’74) costretto in passato ad un superlavoro per l’assenza di un’alternativa valida. Con Jordan Farmar passato a New Jersey e Vujacic all’ultimo anno di contratto, era assolutamente necessario mettere a disposizione di Phil Jackson un giocatore d’ordine, in grado di distribuire gioco ma all’occorrenza anche di finalizzarlo, soprattutto con tiri dalla lunga distanza.
LE INCOGNITE – L’età media del roster è tra le più avanzate della lega, con Bryant e Fisher al loro 14° anno nei Pro e con il solo Andrew Bynum sotto i 25 anni, esclusi i rookie. Le fatiche di lunghe ed impegnative carriere iniziano a farsi sentire, con in particolare Kobe Bryant logorato nella passata stagione da una lunga serie di infortuni che per altro non gli hanno impedito di vincere nuovamente il titolo NBA. Proprio gli infortuni sono da sempre compagni di viaggio di Andrew Bynum, atteso all’ennesima stagione di lancio dopo l’operazione al ginocchio di questa estate: il suo livello di condizione è sicuramente il fattore più incerto che accompagna i Lakers all’inizio della nuova stagione.
I GIOVANI – All’insegna del “pochi e si spera buoni”, arrivano Devin Ebanks e Derrick Caracter, reduci da una più che positiva Summer League chiusa per entrambi intorno ai 15 punti di media: due ali molto mobili, con Ebanks in grado di colpire dal perimetro (45% da 3) e Caracter presente sotto i tabelloni e nel pitturato (8.6 rimbalzi di media e il 59% al tiro).

PHOENIX SUNS
LE STELLE – Sarà ancora Steve Nash a guidare il run and gun di coach Alvin Gentry come prima opzione offensiva e centro di gravità di ogni pallone. Le partenze di Stoudemire e Barbosa daranno ancora più importanza al ruolo di Jason Richardson, il cui rendimento dovrà necessariamente salire di tono in termini di continuità.
LE NOVITÀ – Dai Raptors è arrivato Hedo Turkoglu, deludente nella passata stagione: a lui e all’altro neoacquisto Hakim Warrick l’ingrato compito di sostituire Stoudemire. Per l’ex Milwaukee altra grande occasione di esplodere, sfruttando l’ampio minutaggio lasciato aperto dalle voragini del settore lunghi della franchigia dell’Arizona. Dall’Europa è tornato Josh Childress, che andrà a coprire il ruolo di contropiedista in campo aperto che era di Leandro Barbosa, diretto in Canada da Andrea Bargnani e i Toronto Raptors.
LE INCOGNITE – Perdere Stoudemire senza arrivare ad un lungo di livello lascia una grande crepa in termini di varietà di soluzioni offensive e impatto a rimbalzo: Warrick è un giocatore dal grande atletismo combinato ad una buona tecnica di base, ma è da sempre un incompiuto, un rincalzo da panchina, mentre Turkoglu, reduce da un’estate da protagonista ai Mondiali conclusi al secondo posto dalla sua Turchia, è chiaramente in fase calante di carriera e più propenso ad un gioco perimetrale. Da verificare anche le condizioni di Steve Nash, sempre bersagliato da problemi fisici, in particolare alla schiena.
I GIOVANI – Dal draft ecco Gani Lawal, ala di 2.06 uscito da Georgia Tech, il cui fisico non è ancora sufficientemente valorizzato da una tecnica approssimativa e da costanti problemi di falli: gli stessi che avevano caratterizzato le prime partite di Robin Lopez, da cui quest’anno la dirigenza Suns si aspetta molto dopo il positivo finale di stagione.

LOS ANGELES CLIPPERS
LE STELLE – Si era sperato nell’arrivo di LeBron James e invece ci si ritrova ancora con i soliti noti: in cabina di regia Baron Davis, dopo una stagione negativa spesa a litigare con l’ex coach Dunleavy, dovrà ritrovare gli stimoli per mettere il proprio grande carisma al servizio di una squadra di grandi potenzialità, mentre a Chris Kaman spetterà il doppio compito di fare da chioccia a Blake Griffin e di confermarsi a livelli All Star.
LE NOVITÀ – Mercato in tono minore per i Clippers, con le partenze di Blake e Outlaw compensate solo parzialmente dalle acquisizioni di Ryan Gomes da Minnesota e Randy Foye da Washington nell’operazione Thornton: la dirigenza californiana punta tutto sul debutto di Blake Griffin, prima scelta del draft della scorsa stagione, mai visto in campo per un grave infortunio. Griffin con Gordon e DeAndre Jordan da una parte, Kaman con Davis e Rasual Butler dall’altra: mix di gioventù ed esperienza cui manca solo la mentalità vincente per poter fare il salto di qualità e ambire alla post-season.
LE INCOGNITE - Oltre alle condizioni fisiche di Griffin, il più importante punto di domanda riguarda proprio la guida tecnica: la gestione Dunleavy è stata a dir poco fallimentare e tocca al duo Del Negro-Iavaroni ereditarne gli insuccessi. I playoff ottenuti dai Bulls non hanno salvato la panchina a Del Negro, mai troppo amato dalla dirigenza dell’Illinois e sempre molto criticato dalla stampa d’Oltreoceano. Per cogliere al volo l’occcasione-Clippers, fondamentale sarà per Del Negro riuscire a creare una buona intesa con l’asse portante Davis-Kaman.
I GIOVANI – Scelto al primo giro del draft, Al Farouq Aminu, ala di 2.06 da Wake Forest, è partito a scartamento ridotto in una Summer League conclusa in grande crescita con il picco da 21 punti. Da rivedere sicuramente le percentuali di tiro, con un eloquente 29% sia dal campo che dall’arco dei 3 punti.

CONTINUA A LEGGERE ———————>

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

1 2

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews