All you can eat, ovvero mangia fino a scoppiare: ecco la nuova tendenza della ristorazione

mangia quanto puoi - eatitmilano.it

Con la formula “all you can eat” è possibile mangiare a volontà (eatitmilano.it)

Mangia quanto puoi o, per dirla in lingua originale, all you can eat. Un invito ad abbuffarsi fino a scoppiare? Anche, ma soprattutto una formula anticrisi sempre più in voga nel settore della ristorazione che prevede, con una cifra fissa contenuta, la possibilità di poter mangiare a volontà, o almeno fino a che lo stomaco regge.

I locali “ayce”, acronimo di all you can eat, sono una realtà consolidata all’estero che sta prendendo sempre più piede anche nel Belpaese, soprattutto nell’ambito della ristorazione etnica. Sono principalmente i ristoranti cinesi e giapponesi a proporre menu convenienti a prezzo fisso che riempiono lo stomaco senza svuotare il portafogli, e che piace sempre di più all’italiano medio, permettendogli di non dover rinunciare al lusso della cena fuori. Una sorta di fast food ad ampio raggio, che offre cibarie delle più diverse, dal costoso e sempre più alla moda sushi – che con la formula ayce diventa alla portata di tutti – alla tradizionale e italianissima pizza.

Per orientarsi nel vantaggioso mondo del “mangia quanto puoi” basta cliccare sull’indirizzo web www.ayce.it, che, oltre a spiegare le caratteristiche della formula, offre un’accurata indicizzazione dei locali che sposano la filosofia, dividendoli per regione d’appartenenza. A quel punto, una volta individuato il ristorante ayce più vicino, il cliente può comodamente sfogliare il menu da casa propria analizzandone la convenienza. Un noto ristorante giapponese romano, ad esempio, permette ai propri clienti di mangiare fino all’orlo di un’indigestione tutti i piatti del proprio menu, dal sushi e sashimi ai piatti cotti, al prezzo di 15 euro per il pranzo e 19 euro per la cena.

Ma spesso non è tutto oro quel che luccica e qualche limite è sempre presente: in questo caso bevande e dolci sono esclusi e l’offerta è valida solo se tutti i componenti del tavolo scelgono il menu a prezzo fisso invece di quello alla carta. Nel cuore del quartiere romano di S. Lorenzo invece, una delle tante pizzerie presenti cerca di sbaragliare la concorrenza offrendo una formula ayce tanto semplice quanto efficace: pizza e birra a volontà a soli 10 euro. Chi non spenderebbe così pochi euro per una sana, o quasi, mangiata di sushi o di pizza a volontà? A tutto vantaggio del ristorante che, puntando sulla quantità, riesce a fare il tutto esaurito senza troppo penare, salvo incappare in “stomaci di ferro” tali da far pentire il ristoratore di aver lanciato la sfida del mangia quanto puoi.

pizza margherita - quivienna.com

Non solo i ristoranti etnici, ma anche molte pizzerie e ristoranti tipici italiani oggi adottano la formula del mangia quanto puoi (quivienna.com)

Una formula che sembra accontentare davvero tutti, tranne i più diffidenti. In molti infatti si interrogano sulla qualità del cibo offerto a prezzi così stracciati, temendo che il fattore genuinità sia destinato a soccombere sotto il peso della quantità. Se poi si parla di cucina giapponese ed etnica, il rischio che venga propinato al cliente del pesce surgelato e della carne non di qualità è sempre dietro l’angolo.

Per il ristoratore servire del buon cibo a prezzi così stracciati è una vera missione impossibile e nel dubbio della riuscita o meno dell’impresa i sostenitori della cucina genuina, magari italiana, preferiscono tornare al classico menu alla carta, spendendo forse qualche euro in più ma nella certezza di ciò che si sta mangiando.

Quella che nel Belpaese è partita come una tendenza applicata soprattutto agli happy hour – i famosi aperitivi milanesi che hanno contagiato tutta la penisola – è emigrata prima nei locali etnici, passando poi dalle pizzerie per approdare, infine, nei ristoranti di cucina tradizionale. Quindi non solo pizza, sushi e spaghetti di soia, ma anche le italiane fettuccine al ragù  sposano la formula ayce. L’intero settore della ristorazione, con più o meno reticenze, sembra adeguarsi alla legge del low cost che privilegia la quantità a discapito della qualità, anche se non è possibile fare di tutta l’erba un fascio.

D’altronde di fronte ad un panorama di crisi così eccezionale, le vie da poter seguire sembrano davvero poche, soprattutto quando è il cliente a dimostrare di tenere più al portafogli che alla genuinità di ciò che mangia. E se la domanda di all you can eat sale, il mercato non può che rispondere.

Cristina Casini

@cristina_casini

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