
Al Parioli di Roma Tullio Solenghi in Dio è morto e neanch’ io mi sento tanto bene
Le parole del genio Woody Allen immerse nella sua musica, in un divertente monologo di Solenghi
Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene. Questo lo spettacolo andato in scena al teatro Parioli di Roma dal 2 al 5 marzo. Ieri pomeriggio quindi l’ultimissima e fantastica performance di Tullio Solenghi, attore conosciutissimo soprattutto per le sue performance con il trio Solenghi, Lopez Marchesini.
Tullio Solenghi ci diletta con esilaranti brani tratti dai libri di Woody Allen, coniugandoli con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi, eseguite dal maestro Alessandro Nidi e dal suo Ensemble. Si è passato quindi dai “Racconti Hassidici” alla parodia delle Sacre Scritture tratti da “Saperla Lunga” allo spassoso “Bestiario” tratto da “Citarsi Addosso”, intervallati da brani di George Gershwin, Tommy Dorsey, Dave Brubeck, con uno speciale omaggio al mentore di Woody, il sommo “Graucho Marx”, evocato dalla musica Klezmer.
Un pomeriggio piacevole in cui, in rapida carrellata, si sono alternati suoni e voci, musica e racconto in un’alternanza di primi piani a comporre un “montaggio” divertente e ipnotico. A testimonianza di questo c’è stato un pubblico entusiasta e una platea che ha salutato l’attore tra applausi e risate. Di sicuro Solenghi sarà apprezzato anche a Milano, sua prossima tappa per questa tournèe teatrale.
Chiara Campanella