
A New York i peggiori ospedali degli Stati Uniti
Il Jacobi Medical Center del Bronx
NEW YORK – Lo stato di salute degli ospedali newyorkesi? Non buono a leggere lo studio pubblicato dal Consumer Reports sui nosocomi americani che ha riservato brutte sorprese a quelli di New York. Secondo la ricerca, che comprende 4,000 ospedali a livello nazionale, le strutture sanitarie della Big Apple sarebbero tra i meno affidabili. Nella black list dei 50 peggiori, ben 30 sono ospedali sono proprio a New York.
Il criterio di giudizio si basa su tre parametri: i casi di pazienti che hanno contratto un’infezione durante il ricovero, le riammissionni entro 30 giorni dal momento in cui un paziente veniva dimesso, e l’efficacia delle cure offerte ai degenti. Il peggior ospedale degli Stati Uniti è risultato poi essere il Jacobi Medical Center del Bronx. Gli altri nosocomi di New York che si sono classificati agli ultimi posti di questa preoccupante classifica sono: Forest Hills Hospital in Queens, Wyckoff Heights Medical Center in Brooklyn, Kings County Hospital Center e il Jamaica Hospital. Ciò vuol dire che in queste strutture è alto il rischio sia di essere infettati durante il ricovero, sia che i pazienti siano costretti a tornare in ospedale nel giro di 30 giorni dal rilascio per ulteriori cure. Probabilità che aumenta per alcuni ospedali pubblici come Coney Island Hospital a Brooklyn o l’Harlem Hospital, dove c’è una maggiore concentrazione di pazienti poveri, senzatetto e tossicodipendenti.
Una maglia nera, quando si tratta di sicurezza dei pazienti, che non fa certo onore alla città, nonostante possa vantare i migliori dottori e strutture, a livello nazionale e internazionale. “I newyorkesi spesso credono di potere accedere al migliore sistema sanitario mondiale – ha detto un autore dello studio, il Dr. John Santa – “e per certi versi lo è, con specialisti di spicco e strutture all’avanguardia. Ma la nostra analisi suggerisce che quando si parla di sicurezza del malato, gli standard calano sensibilmente”. Secca, però, la replica della Greater New York Hospital Association, l’ente che rappresenta gli ospedali dell’area metropolitana di New York, secondo la quale il rapporto non riflette la realtà e non tiene conto dei programmi per la sicurezza dei pazienti. Posizione analoga anche quella del Jacobi Hospital che aggiunge: “Lo studio non include alcuni recenti dati che testimoniano un miglioramento sia per quanto riguarda le infezioni contratte all’interno del nosocomio, la riammissione dei pazienti e la comunicazione con i pazienti che parlano più di 150 diverse lingue”.
Credibili o meno, i dati lasciano spiazzati i newyorkesi che probabilmente da ora in poi, in caso di ricovero, ci penseranno due volte prima di mettere piede in uno di questi ospedali.
Valentina Gravina
Foto / www.nyc.gov,