
VIDEO I ‘Restart Party’: le feste dove impari ad aggiustare il tablet
Se il nostro cellulare comincia a perdere qualche colpo, non sappiamo spesso neanche a chi rivolgerci e preferiamo comprarne un altro, magari cedendo al fascino dell’ultimo modello uscito sul mercato. Così vale anche per la radio, o per il lettore dvd, per un tostapane o altro ancora. Ma esiste un altro modo per rimediare al nostro elettrodomestico che non funziona più: imparare a ripararlo, acquistando un po’ di dimestichezza con pinze e fili elettrici. Una scelta “green” che strizza l’occhio all’ambiente, ma anche al portafoglio, da non sottovalutare in tempi di recessione. È così che è nata a Londra l’idea del Restar Party, un modo per condividere informazioni e capacità e per stimolare a utilizzare più responsabilmente gli apparecchi elettrici e elettronici.
I Restart Party, le “feste riparatrici” si organizzano un po’ ovunque, nei pub, nelle biblioteche o anche nelle gallerie d’arte, che diventano punto d’incontro tra chi mette a disposizione le proprie competenze artigiane e chi, meno esperto, chiede aiuto per aggiustare il proprio apparecchio danneggiato, a volte progettato proprio per non essere riparato.
L’idea l’hanno avuta Ugo Vallauri, trentacinquenne di Bra, e Janet Gunter, sulla scorta di un’esperienza fatta nei Paesi in via di sviluppo, che ha fatto aprire loro gli occhi su quanto spreconi siamo noi occidentali e su quale mole di rifiuti produciamo.
Alle feste londinesi si presentano persone di ogni tipo. «C’è chi vuole riparare la radio a cui è affezionato e chi, colpito dalla recessione, non ha i soldi per comprarsi un pc nuovo», spiega Vallauri. Ricorre ai party anche chi ha portato altrove ad aggiustare il lettore dvd e si è visto rispondere che no, non conviene, meglio acquistarne uno nuovo. «Si beve qualcosa insieme – continua Ugo – si chiacchiera e si collabora, si fa comunità».
Sull’onda del successo inglese, i Restart Party stanno attecchendo anche in Italia. Il primo si è svolto proprio a Bra, altri si stanno consolidando a Milano e a Roma.
Esempi virtuosi, questi, per arginare l’usa e getta e limitare i quantitativi di spazzatura elettronica che produciamo. A questo proposito, i dati del rapporto “Electronics Recycling and E-Waste Issues” di Pike Research, società statunitense di consulenza e di ricerche di mercato, parlano chiaro: se il ritmo dei consumi rimane come quello attuale, nei prossimi quindici anni i rifiuti di computer, telefonini e altre apparecchiature elettroniche potrebbero più che raddoppiare, passando da 6 milioni di tonnellate rilevate nel 2010 a 15 milioni di tonnellate nel 2025. Una montagna di rifiuti, come specifica il rapporto, alta pressappoco come un edificio di 26 piani.
Condividendo esperienza e conoscenze si impara ad aggiustare un po’ tutto, è questo il messaggio dei Restart Party. Se poi il lavoro viene “annaffiato” con qualche bicchiere di vino e accompagnato da quattro chiacchiere in compagnia, la cosa è anche divertente.
Valeria Nervegna
Foto: adnkronos.com - rapturelondonstudio.com