Vespa Raid to Armenia: Igoumentista – Ancona – Arcore

Vespa Raid to Armenia, il viaggio in Vespa di Marco e Viviana attraverso 5 Paesi.

MARE SAPORE DI MARE – Alla mattina ci svegliamo intorno alle 09.00 perché l’addetto al bar dove stiamo dormendo passa in mezzo alle persone urlando di svegliaci. Anche qui, risveglio traumatico che ricorda più il momento in cui uno viene alla luce. Andiamo a lavarci nei bagni che, nonostante la pulizia della nave, sembrano discariche a cielo aperto di Calcutta. Anche Andrea è lì vicino a noi. Ci ripigliamo e, io e Viviana, andiamo a fare colazione al self – service, scelta poco economica dato che, nove euro per due caffè e due brioches sono uno schiaffo alla miseria. Nonostante ciò, vediamo gli anglosassoni all’arrembaggio su tutto quello a disposizione. Forse pensano di essere ancora nel loro hotel, tra poco faranno i conti con l’indigesto conto. O forse no, possono permettersi una colazioni con prezzi da Harrys Bar di Piazza San Marco a Venezia.

Ritorniamo ai nostri divani e passiamo tutto il giorno in compagnia di Andrea e di un altro ragazzo. Sono dei bravi ragazzi con un sacco di storie ed esperienze da raccontare. Grazie a loro, il tempo scorre velocemente e, in meno che non si dica, giungiamo in porto ad Ancona. Qui scendiamo nel garage al -2 per prendere possesso dei mezzi. Come al solito, sembra di essere sul Titanic dopo l’urto con l’iceberg: gente che spinge sulle scale, gente con improponibili borse frigo rigide che cercano di infilarsi in spazi angusti della folla, gente che urla come psicopatica, gente che litiga perché non riesce a passare, gente che non si ricorda il garage e gira in tondo rallentando le operazioni di sbarco.

In tutto questo marasma, Andrea si offre di tenere la borsa gialla dove ho dentro vestiti e pezzi di ricambio del Piaggio. Ad un certo punto noto che tiene la sacca nel modo sbagliato e, nel mentre che gli sto dicendo di non alzarla  in quel modo perché si potrebbe rompere, il laccio di chiusura gli rimane in mano. Non fa niente. Andrea è fin troppo gentile che, vedendo il carico di roba nelle mia braccia, si è offerto per aiutarmi in una situazione da girone infernale. Finalmente arriviamo al garage dove sono state parcheggiate le moto. Carico il Piaggio ma senza la borsa gialla perché Andrea si è perso. Nel garage fa un caldo infernale e, solamente cinque minuti prima dell’apertura della pedana di transito al ponte 0, accendono l’aria climatizzata che ci fa un po’ riprendere. Altro momento della verità, ripartirà il Piaggio? Zero. Piaggio morto perché super ingolfato. Rimaniamo solamente noi nel garage e, allora, decido di portarla sulla rampa al ponte 0 a spinta. Altra via crucis. Arrivato in cima diciamo al marinaio di non chiudere perché adesso tenterò di accenderla a spinta sulla discesa. Il marinaio ci manda a quel paese ma chi se ne frega. Buttiamo giù il Piaggio e, fortunatamente, si riaccende. Recupero Viviana e finalmente sbarchiamo. Andrea ci sta aspettando sul molo. Ci salutiamo con la speranza di rimanere in contatto.

Arrivo al porto di Ancona

Arrivo al porto di Ancona

RITARDO MONDIALE – Non si capisce perché, ogni volta che qualche mezzo di trasporto giunge nel territorio italiano, accumula ritardo. Invece di sbarcare alle quattordici e trenta, tocchiamo terra solamente alle sedici e quaranta ovvero con due ore di ritardo. L’arrivo è stato previsto alle ore ventuno e trenta ad Arcore, davanti alla Villa Borromeo. Abbiamo cinque ore per percorrere quattrocentocinquantadue chilometri. Ci proviamo.

Lanciamo il Piaggio a  tutta velocità in direzione Milano, viaggiando in seconda corsia. Siamo delle schegge. Ci fermiamo tre volte a fare rifornimento con ripartenza immediata, come sempre, corriamo sul filo dei secondi. Alle ore venti e trenta arriviamo al casello di Milano Sud, Melegnano. Da questo momento in poi, il Piaggio fa un sinistro rumore metallico a bassi giri. Speriamo di non spaccare proprio adesso. Alle ventuno e quaranta entriamo ad Arcore.

Sulla strada per Arcore

Sulla strada per Arcore

È IMPRESA – Arriviamo alle ventuno e quaranta in Largo Vela, davanti alla Villa Borromeo. Qui ci attende il Sindaco di Arcore, Sig.ra Rosalba Colombo, il parentado e alcuni amici tra cui Andrea Semeraro di VSP Italia. Siamo stravolti dall’ultima tappa ma felici di essere arrivati sulle nostre ruote. Il Sindaco ci offre dei doni (mazzo di fiori per Viviana e birra da collezione per il sottoscritto). Sono presenti anche alcuni giornalisti dei quotidiani locali che ci chiedono del viaggio. Consegniamo i doni della città di Yerevan al Comune di Arcore per il tramite del Sindaco e, data la stanchezza che inizia a salire vertiginosamente, ringraziamo tutti e ci congediamo.

RIPARAZIONI – Il Piaggio è ritornato in officina per le riparazioni del caso. Non è per niente malconcio. Tuttavia, considerato lo stress a cui è stato sottoposto, VSP Italia ha deciso di aprire per dare una controllata. Oltre a ciò, vista la particolare sfiga, VSP Italia ci ha omaggiato di una frizione SIP a sedici molle con anello bloccante esterno alla campana e seger rinforzato. Praticamente indistruttibile. I lavori sono stati eseguiti alla presenza della peggio gente che frequenta l’officina, amici che hanno la comune passione di fare i colascioni con i propri mezzi. Insomma, una due giorni di divertimento e lavoro.

VSP ITALIA

VSP ITALIA

UN PO’ DI NUMERI – Un viaggio del genere non si può assolutamente riassumere con dei numeri ma, tuttavia, possono essere di aiuto per comprendere alcuni aspetti quali distanze, stress del Piaggio e tempo:

- 1 Piaggio PX150;
- 1 Equipaggio di due persone;
- 2 Continenti;
- 5 Nazioni attraversate;
- 18 giorni di viaggio (effettivi 11 poiché cinque sono andati persi per riparazioni);
- 7.532 Km percorsi;
- 376 Litri di benzina;
- 7 kg olio miscelatore;
- 1 apertura della frizione per “salto del seger”;
- 2 Aperture della frizione per “spaccatura rivetti campana”;
- 1Portapacchi posteriore danneggiato;
- 18 Kg, peso del bagaglio complessivo sul Piaggio;
- 3 fusi orari attraversati;
- 5 giorni persi per riparazioni frizione;
- 123 Km/ Velocità massima raggiunta a pieno carico nella tappa Ancona – Arcore;
- 90.19 Km/h, Velocità media della tappa Ancona – Arcore (452 Km percorsi in 5 ore, 00 minuti e 42 secondi);
- 1 Gomma posteriore sostituita per usura del battistrada;
- 50 km Sterrati (altamente impegnativo) dalla città di Khulo (Georgia) fino a 15 km dopo il Passo del Goderdzi Pass;
- 0 Problemi (ad eccezione della frizione, portapacchi e staffa centralina);
- 1 Stazione di servizio (Patrasso) da Igoumenista – Alexandroupolis (Grecia) 670 km;
- 0 effrazioni rilevate a nostro carico sino ad oggi, attendiamo la prescrizione per i mancati pagamenti dell’autostrada;
- 5 lingue differenti incontrate durante questo viaggio (Greco, Turco, Georgiano, Armeno, Russo)
- 10 connazionali incontrati durante il viaggio;
- Tappa Yerevan – Posof compiuta attraversando Armenia – Georgia giungendo in Turchia in h. 09.56 minuti;
- 1 Giornale (Wakeupnews) che ha seguito tutto il nostro viaggio;
- 1 Motore della madonna curato da VSP Italia;
- 2 Completi antipioggia della madonna Spyke;
- n.d. numero di invettive ed imprecazioni rivolte alla “maledetta”;
- n.d. quantità di teina assunta durante il viaggio;
- n.d. amici incontrati sulla strada di tutte le nazionalità;
- n.d. amici che hanno seguito da casa il nostro viaggio;

RINGRAZIAMENTI – Sono veramente tante le persone che hanno contribuito alla realizzazione del Vespa Raid to Armenia e, in particolare:

- Wakeupnews: Vespa Raid to Armenia ringrazia Valentina Gravina, Francesco Guarino e tutta la redazione per aver concesso spazio sulla testate giornalistica e aiutato nella pubblicazione degli articoli. Grazie, siete davvero speciali.

- Spyke: Vespa Raid to Armenia ringrazia Spyke per la fornitura dello strepitoso materiale antipioggia (due completi raining suits) che, durante il viaggio, ci hanno riparato dalle intemperie, sopratutto in alta quota. Orgogliosi di aver indossato i vostri prodotti.

- VSP Italia: Vespa Raid to Armenia ringrazia Andrea Semeraro di VSP Italia per lo strepitoso lavoro eseguito sul Piaggio. Ma non solo. Ringraziamo lo staff per il completo support tecnico e l’assistenza prestata incondizionatamente, ad ogni ora, nei moment critici. Senza un motore del genere, saremmo ancora in strada. Grazie.

- Pinasco: Vespa Raid to Armenia ringrazia Pinasco e, in particolare, Vittorio Zitun (Pinasco) ed Emanuele Calabrone (Vespa Club Paola) per l’assistenza fornita nonchè per la disponibilità dimostrata. Anche voi siete stati importanti.

- Comune di Arcore: Vespa Raid to Armenia ringrazia l’amministrazione comunale di Arcore e, in particolare, il Sindaco Sig.ra Rosalba Colombo e l’Ass.re alla Cultura, Sig.ra Paola Palma, per aver compreso le finalità culturali del viaggio.

- Comune di Yerevan: Vespa Raid to Armenia ringrazia l’amministrazione comunale di Yerevan e, in particolare, il Sindaco Dott. Taron Margaryan, l’Ass.re alla Cultura Dott. Kamo Movsesyan, la Dott.ssa Lusine Gharibyan, il Capo Uffico turismo Dott.ssa Maria Baraghamyan nonchè la responsabile affair esteri del Comune di Yerevan, Dott.ssa Vergine Simonyan per l’infinità ospitalità e tutto quello fatto per la realizzazione del Vespa Raid to Armenia.

- Ambasciata delle Repubblica di Armenia in Italia: Vespa Raid to Armenia l’Ambasciatore S.E. Dott. Sargis Ghazaryan nonchè la Dott.ssa Valentina – Vartui Karakhanyan per la fondamentale collaborazione così come il Dott. Gregorio Chekinian e tutte le Associazioni di amicizia italo-armene che hanno partecipato all’evento.

- Moto Garaj Trabzon: Vespa raid to Armenia vuole ringraziare i nostri amici di Trebisonda per averci salvato, più volte, dai guai. Senza di loro, saremmo ancora con il sedere per terra. Grazie anche ad Okan Dogan di Ankara che, nonostante la distanza, ci ha assistito per tutto il nostro viaggio nonostante gli impegni di lavoro e la propria vita private.

- Vespa Club Istanbul e Tamirhane Vespa Service: Vespa Raid to Armenia ringrazia Ertugrul Karasati (Vespa Club Istanbul) e Hasan Susler (Tamirhane Vespa Service) per averci rimesso in strada in tempo zero. Senza il vostro soccorso, sarebbe andato tutto in fumo.

- Inoltre, Vespa Raid to Armenia ringrazia tutte le persone che ci hanno seguito in questa avventura. Siete stati fondamentali. Forse, senza il vostro sostegno, avremmo mollato al secondo guasto. Nella speranza di avervi fatto vivere una bella esperienza, non ci congediamo da voi, assolutamente. Questo non è un addio perchè, voi non lo sapete, ma stiamo organizzando già il prossimo raid.

Grazie a tutti

Marco D’Agostino

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