Vertice a Palazzo Chigi: Fiat si impegna sull’Italia

Fiat, governo, Monti, Marchionne, Fornero, Passera, Elkann, ROMA – In seguito all’incontro fiume tenutosi a Palazzo Chigi tra il governo Monti e i vertici della Fiat, è emerso un comunicato congiunto dal quale si evince che la Fiat salvaguarderà la sua presenza sul territorio italiano ma investirà solamente «nel momento più idoneo», quando cioè si verificherà una ripresa del mercato europeo dell’automobile.

I vertici del Lingotto, John Elkann e l’amministratore delegato Sergio Marchionne, quindi, hanno preso tale impegno nell’arco di un incontro durato ben cinque ore in presenza del premier Mario Monti e dei ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. Governo e Fiat, inoltre, precisano che non è stata avanzata alcuna richiesta di soldi da parte dell’azienda, né in qualità di sgravi fiscali né sottoforma di strumenti quali cassa integrazione o prepensionamenti, elementi sui cui, in alcuni punti dell’incontro, si è avuto modo di dubitare.

La Fiat, allora, dichiara definitivamente di voler salvaguardare la presenza in Italia grazie all’export negli Usa e in altre aree extra europee. In attesa di una ripresa di mercato, allora, la casa torinese lavorerà allo sviluppo di un modello di export per aumentare la capacità degli stabilimenti italiani. Elkann e Marchionne puntualizzano il fatto che l’azienda ha investito cinque miliardi di euro in Italia negli ultimi tre anni e confermano che la collaborazione con la Chrysler sarà sempre più stretta.

Il Lingotto si dichiara disponibile «a valorizzare le competenze e le professionalità peculiari delle proprie strutture italiane, quali ad esempio l’attività di ricerca e innovazione». Il governo, dal canto suo, non interferirà nelle strategie dell’azienda, di cui apprezza i risultati che sta conseguendo a livello internazionale. Nelle prossime settimane sarà dunque avviato «un lavoro congiunto utile a determinare requisiti e condizioni per il rafforzamento della capacità competitiva dell’azienda. Un gruppo di lavoro sarà costituito presso il Mise per individuare gli strumenti per rafforzare ulteriormente le strategie di export del settore automotive. Traspaiono buone intenzioni, anche se bisognerà constatare concretamente se i giudizi espressi saranno sostanziati dai fatti». Questo il commento del segretario generale della Uil Luigi Angeletti.

Il capo dell’Ugl, Giovanni Centrella, sottolinea, però, che l’assenza di «precise garanzie sul futuro dei lavoratori, anche in termini di ammortizzatori sociali, e degli stabilimenti italiani Fiat non permette di essere né soddisfatti né tranquilli». Soddisfatta, invece, la Fismic che sottolinea «la comune volontà dell’esecutivo e del Lingotto di affrontare il grave momento di crisi con iniziative comuni verso l’Europa».

Anche la Uilm dispone apprezzamento: «La Fiat – sostiene il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni – deve assicurare gli investimenti non appena il mercato ripartirà». «Spero che ora il governo convochi i sindacati il più presto possibile» è, invece il commento del leader della Fiom, Maurizio Landini. La data non è stata ancora divulgata ma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha già assunto l’impegno di convocare le organizzazioni sindacali entro la prossima settimana. Nel frattempo, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che ieri ha incontrato Passera, per risolvere il problema Fiat, propone di abbassare la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro per favorire la competitività.

(Foto: ansa.it)

Stefano Gallone

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