
Verona. Lega Nord: Tosi riconosce le coppie di fatto
Verona – Flavio Tosi, sindaco di Verona, riconosce le coppie di fatto, eterosessuali o omosessuali. Questo è quanto emerge dalla Giunta della Lega Nord che ha deciso di dotarsi di un registro per unioni di fatto, appellandosi ad una legge del 1989 attuata tra pochi giorni.
Secondo quanto spiega il quotidiano locale L’Arena di Verona, la norma consentirà ai congiunti di accedere alle informazioni sanitarie del proprio partner ma non verrà riconosciuto l’ingresso in graduatoria per accedere alle abitazioni popolari per coppie senza figli.
NORMA SULLE COPPIE DI FATTO – Tosi, dunque, rimane fedele al suo intendimento di amministratore locale in materia di regolamento civile. Secondo il sindaco, infatti, la questione delle coppie di fatto doveva riguardare la ri-pianificazione del contesto sociale intorno alle garanzie patrimoniali, assistenziale e sanitarie più che diventare tema di discettazione ideologica.
Così anche a Verona si apre la strada alle unioni al di fuori del matrimonio. La Giunta Tosi, nel pomeriggio del 4 febbraio 2015 ha stabilito che l’Ufficio anagrafe del Comune rilascerà un attestato di riconoscimento delle famiglie ‘unite da vincolo affettivo’ come chiarito nel Dpr 223 del 1989.
LE COPPIE DI FATTO – Le coppie dovranno dimostrare la convivenza stabile e duratura – viene comunicato da una nota del Comune riportata da L’Arena – e la vertenza si pone come primo passo per il riconoscimento totale dell’evoluzione del tessuto sociale, tentando di colmare le lacune tra la complessità della realtà contemporanea e la realtà giuridica.
Secondo la nota del Comune, l’attestato anagrafico sarà concesso alle coppie che convivono da almeno due anni o da almeno un anno se uno dei partner a più di 60 anni. In caso di figli o di precedente riconoscimento in altro Comune, la coppia potrà ottenere il documento immediatamente.
L’attestato consentirà ai conviventi di far valere i propri diritti civili per ottenere informazioni sanitarie, l’assistenza in strutture sanitarie, documenti rilasciati dalla pubblica amministrazione, agevolazioni di servizi per la coppia, giovani, genitori, anziani, sport, tempo libero, servizi sociali, attività di sostegno ed educazione e, in caso di figli, accesso ai nidi, ai servizi per l’infanzia e alle case popolari, su tutto il territorio comunale.
Il documento non interferirà con la normativa vigente in materia di anagrafe, stato civile, diritto di famiglia e leggi civilistiche pre esistenti.
LA NOTA Di PALAZZO BARBIERI - «La Giunta comunale, riunitasi ieri pomeriggio, ha deciso di rilasciare, attraverso gli uffici dell’Anagrafe, un attestato per il riconoscimento delle famiglie anagrafiche unite da vincolo affettivo (così come definite dal Dpr 223 del 1989) caratterizzate da una convivenza stabile e duratura. Lo rende noto il sindaco Flavio Tosi, spiegando che «si tratta di un primo passo nel riconoscimento delle cosiddette coppie di fatto, date le mutate esigenze della società contemporanea e l’evidente discrasia tra realtà sociale e disciplina giuridica. Nel giro di qualche settimana, il Comune sarà in grado di rilasciare un attestato a tutte le coppie conviventi da almeno due anni per il riconoscimento di alcuni diritti, senza interferire con la vigente normativa in materia di anagrafe e di stato civile, con il diritto di famiglia e con altre leggi di tipo civilistico. Il documento, che sarà rilasciato dopo un anno di convivenza se uno dei due partner ha più di settanta anni o immediatamente nel caso di conviventi con figli in comune o di coppie che hanno già ottenuto un medesimo riconoscimento in un altro Comune permetterà ai conviventi di far valere i propri diritti, quale coppia, per ottenere informazioni sullo stato di salute del convivente, per l’assistenza in strutture sanitarie in caso di degenza o per l’accesso a documentazione presso le pubbliche amministrazioni. L’attestato inoltre permetterà di fruire di agevolazioni per i servizi rivolti a coppie, giovani, genitori e anziani, per lo sport e il tempo libero, e di aver accesso ai servizi sociali e ad attività di sostegno e aiuto nell’educazione. Nel nostro comune già oggi le coppie con figli, a prescindere dal fatto che siano o meno sposate, hanno pari diritti per l’accesso ai nidi, ai servizi per l’infanzia e per la richiesta di case popolari. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, la normativa per l’assegnazione di alloggi popolari non verrà modificata per le coppie conviventi senza figli; sono così tante le richieste avanzate da famiglie con bambini che comunque le prime non entrerebbero in graduatoria». (Fonte: L’Arena)
Chantal Cresta
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