In Veneto vince Salvini: Zaia candidato, Tosi commissariato

Il Consiglio federale appoggia all'unanimità la linea del segretario: in veneto correrà Zaia, Tosi in minoranza e commissariato dovrà farsi da parte

veneto

Tosi, Salvini e Zaia: i tre litiganti (cedscdn.it)

Milano – Il Consiglio federale della Lega ha ratificato la candidatura di Luca Zaia a presidente della regione Veneto; in più ha nominato Giampaolo Dozzo commissario ad acta per la Liga veneta nella gestione delle imminenti elezioni regionali. Questo riferisce l’Ansa, mentre la seduta del Consiglio federale, guidato da Matteo Salvini, è ancora in corso a Milano. Per Tosi si prefigura una sconfitta, comprensiva di beffa: dovrà infatti scegliere tra la Lega e la Fondazione che guida al momento, a causa di una incompatibilità stabilita oggi dagli organismi centrali del Carroccio.

NOTIZIA SU TWITTER – La conferma è giunta poco dopo la news Ansa anche grazie ai social network: è stato Matteo Salvini a confermare l’annuncio su Zaia, con un tweet tempestivo. L’unanimità della decisione sembra, quindi, far rientrare l’allerta di Flavio Tosi, potente e influente sindaco di Verona, che avrebbe nei giorni scorsi manifestato scontentezza e cercato di ostacolare la ricandidatura di Zaia.

IL COMMISSARIO – In veneto, però, arriverà un commissario ad acta, una persona di fiducia della federazione che possa gestire la delicatissima fase delle elezioni regionali, compresa la mediazione tra Zaia e Tosi per la composizione delle liste. Dopo gli stracci volati nelle scorse settimane, serviva una figura “esterna” – almeno di facciata: la nomina federale supporta la linea del padrone centralista Salvini – che potesse tenere in piedi la Liga veneta, evitando pericolosi attriti.

Falvio Tosi, sindaco di Verona e rivale di Salvini

Falvio Tosi, sindaco di Verona e rivale di Salvini

LA FONDAZIONE – Sconfitta su tutta la linea per Flavio Tosi: a lui il Consiglio federale della Lega nord – Padania avrebbe chiesto anche di scegliere tra gli incarichi nel movimento leghista e la guida della fondazione “Ricostruiamo il paese”. I due ruoli sono, ora, incompatibili: grazie alla decisione di Salvini, Tosi avrà una settimana per decidere da che parte schierarsi.

E ADESSO? – In realtà, come ricordava questa mattina a Radio 24 Roberto Maroni, «lo statuto della Lega è chiaro: quando ci sono elezioni regionali, provinciali o comunali è la Nazione, cioè la Regione, che decide. Quindi il Veneto è sovrano e il Consiglio federale può intervenire e commissariare solo in caso di gravi violazioni dello Statuto che qui pare non ci siano». Cosa abbia spinto oggi pomeriggio il Consiglio federale di Salvini a decidere altrimenti è ancora misterioso, così come sono imprevedibili le reazioni dei leghisti veneti, che potrebbero – probabilmente a ragione – sentirsi deprivati della loro libertà decisionali da un’organizzazione ormai dipendente da Milano, almeno quanto l’Italia è dipendente da Roma.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

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