Vasco Rossi, “L’Altra autobiografia” contro tutti. Ce n’è anche per Riva e Solieri

Il Blasco ancora a ruota libera su Facebook (rockol.it)

Che Facebook sia diventato la casa di comunicazione di Vasco Rossi, oramai è ben noto a tutti noi. È dal febbraio del 2011 che la rockstar ha iniziato ad utilizzare accanitamente il social network per comunicare con i suoi fan e non:  passa quasi ogni giorno a scrivere sulla sua pagina, che raccoglie circa 3 milioni di contatti, e le sue dichiarazioni spesso finiscono in prima pagina sui maggiori quotidiani.

Non a caso, lo scorso giugno 2011 è dal suo profilo che ha annunciato di voler smettere con megaconcerti negli stadi, scrivendo: «Mi dimetto da rockstar… Questa è l’ultima tournée. Magari farò dei concerti all’improvviso, ma uno a 60 anni non può più fare la rockstar…». Dopo il ricovero a Bologna Vasco ha però ritrattato le “dimissioni”, dicendo che sono stati i media ad aver frainteso; ha poi confessato apertamente il suo «mal di vivere», la depressione e lo strenuo utilizzo di psicofarmaci; successivamente ha sdrammatizzato; infine l’attacco a Ligabue, sempre su Facebook, dove anticipa un’intervista in cui lo definisce «Un bicchiere di talento in un mare di presunzione».

Continua così per il Blasco un’annata di crude e  “spericolate” affermazioni. La più coraggiosa, però, arriva questo sabato, 14 aprile 2012, insieme alla pubblicazione dell’Altra autobiografia, una sorta di libro che il cantante ha preferito condividere gratuitamente con il pubblico italiano – ovviamente dal proprio profilo Facebook – , scrivendo a riguardo: «Certo ma poi cosa facevo? ve lo vendevo?…. al diavolo non si vende…si regala!!!» Un gesto indubbiamente generoso e carino per i suoi fan, ma sicuramente poco gradevole per i personaggi citati nel racconto.

L’Altra autobiografia è una raccolta di pensieri – divisa in tre lunghe parti, più una aggiunta – in cui Vasco ha parlato della sua vita, degli errori, delle sue conquiste, raccontandosi senza peli sulla lingua. Post nei quali la rockstar ha narrato diversi episodi della sua carriera, soprattutto i momenti di difficoltà e di cambiamento. Tra tutte, però, quella che ha fatto più scalpore è quella in cui traspare la poca stima che nutre per i suoi colleghi, offendendoli a spada tratta. Senza alcuna remora, con giudizi molto pesanti su Claudio Baglioni, Amedeo Minghi e Piero Pelù.

È scoppia, così, sul web la “guerra”, con migliaia di commenti, molti dei quali scritti dai fan di Baglioni. Il Blasco, però, ha cercato di metterli a tacere, comunicando di aver chiamato il collega e di aver chiarito con lui. Un week-end intenso per il cantante di Zocca e tutto il suo staff, che ha ricevuto forti accuse e disprezzi da tutt’Italia.

Ma la vicenda non si è conclusa lì. Con la parte aggiuntiva del racconto, il cantante non ha risparmiato crudi commenti persino per i suoi leggendari collaboratori: ci ha spiegato infatti come non sia stato “tutto rose e fiori” con il memorabile chitarrista Massimo Riva morto nel maggio 1999, a cui  ha sempre dedicato un dolce pensiero e con l’attuale chitarrista Solieri.

Massimo Riva e Vasco Rossi

Suona strano leggere come il rapporto tra il Blasco e lo storico Riva, al quale dedica ad ogni suo concerto il penultimo brano “Canzone” in memoria della loro amicizia, abbia avuto amare discordie. Finora si era abituati a leggere un Vasco nostalgico e strenuo protettore dell’amico. Clamorosa, infatti, fu la discussione che ebbe con Ligabue proprio nel 1999, quando, a poca distanza dalla morte di Riva, con la presentazione del film Radiofreccia, il Liga espresse la propria opinione sul mondo della musica e del rapporto dei musicisti con le droghe affermando: «Il pensiero comune era che si potesse smettere quando si voleva. Per i musicisti rock c’è ancora oggi l’alibi dello scotto da pagare per fare musica. Perciò secondo il galateo della perfetta rockstar, io che non mi drogo sarei fuori target». Parole che, in un momento di totale dispiacere per la perdita del caro, furono fraintese e messe in discussione da Vasco Rossi che, avendo la sensazione che Ligabue avesse in qualche modo offeso il suo caro amico (deceduto, appunto, a causa di una crisi respiratoria seguita a una iniezione di eroina), litigò con il cantautore emiliano e scatenò l’inizio di un’inimicizia con lui.

Eppure con la pubblicazione dei suoi pensieri oggi leggiamo spiacevoli ricordi che il Blasco riserva al suo leggendario chitarrista, mettendo alla luce quanto sia stato travagliato il percorso della loro collaborazione. Non risparmia offese neanche per l’attuale membro della band Maurizio Solieri, al quale lamenta il “tira e molla” (ad esempio, quando decise di suonare per conto proprio nella Steve Rogers Band, ma che poi “gli pregò di riprenderlo a suonare con lui”) nella sua vita artistica e al quale imputa poco elegantemente l’accusa di essere «superato, ed essendo prevalentemente un chitarrista solista non era neppure in grado di essere un bravo chitarrista ritmico».

Che certe uscite di Vasco Rossi abbiano dimostrato una sostanziale incoerenza è dato di fatto dimostrato più volte nel corso degli anni. Ma le “pugnalate” alle spalle degli amici Riva e Solieri sono destinate di certo a far rumore.

Sonia Carrera

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