
Vacanze 2012, aumento del 15% dei costi? Il boom dei coupon
Costa di più la vita, si pagano più tasse e, inevitabilmente, costeranno di più anche le vacanze. Il Codacons ha infatti annunciato che concedersi un break estivo nel 2012 costerà il 15% in più rispetto al 2011.
Gli aumenti riguarderanno tutti i settori: trasporti, alimentari, stabilimenti balneari, accessori da mare, ristorazione, strutture ricettive e appartamenti in affitto. La crescita dei costi e il grave stato di difficoltà economica potrebbero portare il 44% degli italiani a rinunciare alle vacanze, ben 2,5 mln in più rispetto al 2012. Senza contare gli oltre 10 milioni di famiglie faranno meno giorni fuori.
Il Codacons però sembra sottovalutare “l’effetto-coupon” che in questi giorni sta invadendo il web. Nonostante il controverso sviluppo del settore dei siti che propongono prodotti e servizi fortemente scontati, dietro il raggiungimento di un numero minimo di acquisti complessivi, il trend dell’estate 2012 sembra poter essere proprio quello della vacanza in offerta superspeciale.
Mediterraneo e mete esotiche vengono proposte quotidianamente nelle newsletter con sconti mirabolanti (ed a volte anche un po’ gonfiati) che vanno dal 40% all’80%, garantendo – tra una clausola e l’altra, da leggere accuratamente – relax e svago a costi ampiamente più contenuti.
Il “problema” è che la stragrande maggioranza di queste offerte è focalizzata sull’estero, togliendo quindi ulteriore potenziale clientela alle strutture e ad i luoghi di vacanza italiani. La domanda è quindi scontata: sicuri che l’aumento dei prezzi del settore, e non un investimento mirato, sia la risposta giusta ad un momento di crisi?
Francesco Guarino