
Usa, ora le app guadagnano più di Hollywood
Negli Stati Uniti la diffusione delle app ha portato a una conseguenza clamorosa: ora il mercato delle app è più grande dell’industria del cinema
App, app, e ancora app. Negli ultimi anni, con la competizione sempre più spietata tra i giganti americani dell’high-tech – Google, Microsoft e Apple – le app e il web sono emerse come l’ultima frontiera dell’innovazione e della concorrenza dei colossi internazionali. Con le app facciamo compere e video, studiamo, ci orientiamo, ci monitoriamo e e ci parliamo. Ci sono app in grado di riconoscere le vostre emozioni attraverso una webcam, e persino app per imparare il kung-fu: non è difficile rendersi conto di quanto profondamente le app siano penetrate nella nostra vita quotidiana. Un po’ meno chiaro, forse, è riuscire a cogliere tutte le implicazioni della loro onnipresenza. Un esempio? Nel 2014 negli Stati Uniti, il mercato delle app ha superato Hollywood.
IL SORPASSO – La conferma arriva da un analista del mercato della tecnologia, l’americano Horace Deidu, proprio in aria di Oscar. Scorrendo un comunicato stampa in cui Apple celebrava alcuni suoi risultati, Deidu ha scoperto che nel 2014 l’App Store iOS ha distribuito oltre 10 miliardi di dollari ai suoi sviluppatori. È più o meno la cifra incassata complessivamente da tutti i botteghini degli Stati Uniti nello stesso anno. Da qui la sua conclusione incredibile: le app hanno superato Hollywood. Sono un mercato più ricco e più diffuso. Non solo: hanno anche creato molti più posti di lavoro, circa 674.000 contro i 374.000 creati da Hollywood.
DATI PARZIALI – Diverse sono state le critiche alle affermazioni di Deidu, vissute più come una provocazione che vera e propria informazione: la più diffusa è che i dati sono parziali. Un fan sfegatato di Hollywood potrebbe sottolineare che gli incassi dei botteghini negli Usa non corrispondono al totale degli incassi – nel resto del mondo Hollywood incassa altri 20 miliardi di dollari ogni anno, il doppio di quanto ricavi negli Usa. Tuttavia, dall’altra parte nemmeno l’App Store di Apple restituisce un quadro completo del mercato delle app. Ad esso vanno aggiunti i vari Android, Windows Store, le altre app di business intelligence e di pubblicità, quelle sviluppate in Cina, dove l’assenza di Facebook e Google ha spianato la strada a colossi nostrani come Tencent, e via dicendo. Insomma, anche se i dati riferiti all’intero pianeta non sono ancora disponibili, è probabile che il mercato delle app sia già molto più lucrativo di quello del cinema. E, aggiunge Deidu, è anche «più facile entrare a farne parte», «più diffuso» e «molto più in crescita».
ZEITGEIST – Il significato per la cultura di questo sorpasso e della crescita esponenziale del mercato delle app potrebbe essere sconcertante e inverosimile fino a qualche anno fa: il web e le app stanno diventando la forza culturale più forte, diffusa e acclamata dell’Occidente. Non il cinema, non la musica, non i libri. E del resto negli Stati Uniti Netflix ha già rivoluzionato la TV, lo streaming ha eroso i proventi di cinema e musica, e la popolarità dell’informazione online come BuzzFeed continua a crescere. Anche in Italia le nuove generazioni sono connesse a Whatsapp più che a ogni altro medium, fanno qualunque cosa sull’iPhone, sviluppano un vero e proprio culto per gli “Youtubers” e vanno pazzi per i Vine.
In sostanza: le conseguenze della pervasività delle app non sono ancora state comprese fino in fondo. Se nel mercato del web e delle app cominciano a girare molti più soldi che nel cinema, nell’arte, nella musica e nell’editoria – questo cosa dice di noi?
Alessio Perrone
@alessioperrone
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